La dieta che nutre la popolazione e protegge il pianeta definita dalla Commissione Eat Lancet è inaccessibile a 1,58 miliardi di persone in tutto il mondo, perché troppo costosa. Lo afferma uno studio pubblicato su Lancet, che analizza il rapporto tra il prezzo del paniere alimentare salubre e il reddito pro-capite in 159 paesi. (1)
La dieta Eat Lancet
La dieta globale messa a punto a gennaio 2019 dalla Commissione Eat di Lancet è uno schema nutrizionale di riferimento capace di tutelare la salute dei 7,7 miliardi di individui che popolano il pianeta, proteggendo al contempo l’ambiente. È ricca di frutta e verdura, con proteine e grassi prevalentemente di origine vegetale, oli insaturi di pesce e cereali integrali, carne e uova e pochi zuccheri. (2)
Lo schema nutrizionale persegue il duplice obiettivo che dovrebbe animare le politiche nutrizionali globali. Mitigare l’epidemia di obesità e malnutrizione – la c.d. Global Syndemic – e la crisi ambientale. Sul primo fronte, attualmente più di 2,5 miliardi di persone soffrono di una forma di malnutrizione.
Efficienza agricola e meno sprechi
Gli attuali metodi di produzione alimentare, inoltre, comportano rischi per la salute del pianeta. Il settore agricolo tuttora rappresenta una delle principali cause di inquinamento delle acque dolci, degrado del suolo e perdita di biodiversità. A causa degli abusi agrotossici, oltreché dell’incedere delle deforestazioni. (3)
La soluzione è dunque ottimizzare le produzioni agricole all’insegna della sostenibilità e ridurre gli sprechi alimentari. Nella prospettiva di nutrire in modo adeguato una popolazione globale che nel 2050 si stima raggiungerà 10 miliardi di individui. Il vero problema è però rendere il modello accessibile a tutti. Come si è già visto per la dieta mediterranea, anche la dieta Lancet risulta infatti troppo costosa per gran parte della popolazione globale.
Mangiare bene costa troppo
Rilevando i prezzi degli alimenti inseriti nel paniere Eat Lancet, i ricercatori hanno valutato il costo medio giornaliero di una dieta sana e sostenibile in 2,84 US$. Decisamente troppo per 1,58 miliardi di persone, l’80% dei quali (1,26 miliardi) vive in Paesi a Basso-Medio Reddito (LMIC, Low-Middle Income Countries).
Il costo della dieta ideale supera addirittura il reddito medio giornaliero pro capite, per il 57,2% della popolazione in Africa sub-sahariana e il 38,4% di quella in Asia meridionale. Dal Burkina Faso al Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Guinea-Bissau, Lesotho, Madagascar, Malawi, Nigeria, Sierra Leone e Yemen (ove la guerra ignorata dai media continua a sterminare i bambini).
‘Il nostro studio ha dimostrato che la diete EAT- Lancet non è accessibile per gran parte della popolazione a basso reddito del mondo. Nei 26 paesi (0,50 miliardi di persone) classificati dalla Banca mondiale come a basso reddito, gli alimenti meno costosi disponibili per raggiungere gli obiettivi nutrizionali EAT – Lancet richiederebbero l’89,1% del reddito familiare procapite. Nei 47 paesi (2,97 miliardi di persone) classificati come a reddito medio-basso, questa dieta costerebbe il 52,4% del reddito familiare medio procapite‘, scrivono i ricercatori.
Il caro-proteine
Gli alimenti più costosi sono frutta e verdura e le fonti proteiche di origine animale. Sulla composizione del costo complessivo del paniere Eat Lancet, infatti, frutta e verdura incidono per quasi un terzo (31,2%). Seguono legumi e noci (18,7%), carne, uova e pesce (15,2%) e i prodotti lattiero-caseari (13,2%).
Le proteine animali (prodotti lattiero-caseari, oltre a carne, uova e pesce) sono particolarmente costose nei Paesi a basso reddito. Incidono per quasi un terzo (32,8%) sulla spesa, penalizzando soprattutto la nutrizione dei bambini.
Marketing e consumi deviati
All’inaccessibilità economica della dieta salutare nei paesi poveri si somma la malnutrizione nei Paesi a medio e alto reddito. Qui dilagano le abitudini alimentari nocive, determinate da scarsa conoscenza del valore nutrizionale degli alimenti e dal marketing aggressivo di cibo-spazzatura a prezzi bassi.
‘Le diete di scarsa qualità sono oggi la principale causa di morbilità e mortalità nel mondo, a causa sia del consumo inadeguato di cibi nutrienti, sia del consumo di cibi dannosi‘, sottolineano i ricercatori.
Note
(1) Kalle Hirvonen, Yan Bai, Derek Headey, William A Masters. Affordability of the EAT–Lancet reference diet: a global analysis. Lancet, DOI: https://doi.org/10.1016/S2214-109X(19)30447-4
(2) Willett W, Rockström J, Loken B et al. Food in the Anthropocene: the EAT–Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems. Lancet. 2019; DOI: https://doi.org/10.1016/S0140-6736(18)31788-4
(3) Climate Change and Land: an IPCC Special Report on climate change, desertification, land degradation, sustainable land management, food security, and greenhouse gas fluxes in terrestrial ecosystems. Intergovernmental Panel on Climate Change, Geneva 2019 https://pdfs.semanticscholar.org/184e/09a5cc9d30b366500705192449c72db413f0.pdf