CIBO&ARTE – Il Mangiafagioli di Carracci

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A Roma, nel rione Trevi, il Palazzo Colonna ospita l’omonima Galleria. Nella sala dell’Apoteosi di Martino V, una delle opere più espressive della preziosa collezione d’arte è il dipinto di Annibale Carracci: Il mangiafagioli, del quale non si ha notizia di documenti probanti della datazione, ipotizzata tra il 1583 e il 1585. Allo stesso periodo è attribuito un altro dipinto del Maestro: La bottega del macellaio (oggi ospitata dalla Christ Church di Oxford) ove in primo piano spiccano, pendenti da ganci sovrastanti, due quarti di carne bovina.

Per Il Mangiafagioli si è parlato di una figura connessa con quello dello Zanni, versione veneta del nome Gianni, della Commedia dell’arte, essendo i fagioli tradizionalmente intesi come il cibo degli sciocchi. Un epiteto ingiurioso, dunque, nelle polemiche campanilistiche e regionali.

Nel quadro, di realistica ispirazione, l’azione è ambientata in una taverna. Seduto a una tavola, assai modestamente imbandita, un popolano, con un cappello di paglia sulla testa, è intento – colto nell’attimo di portare alla bocca con la mano destra un cucchiaio ricolmo di legumi – a consumare un piatto di fagioli.

L’altra mano, poggiata sul desco, serra un pezzo di pane. Sulla tavola sono in mostra altro pane, un mazzetto di cipolle, un piatto di funghi e una caraffa, accanto e davanti alla quale sta un bicchiere colmo a metà di vino bianco.

(Bruno Nobile)

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