La società civile e le associazioni che rappresentano l’agricoltura biologica e contadina denunciano il tentativo del Movimento 5 Stelle di aprire la strada ai nuovi Ogm.
Le associazioni riunite sotto l’hashtag #ItaliaNoOgm illustrano perciò i rischi del rilascio deliberato nell’ambiente dei c.d. NBTs (New Breeding Techniques), nel documento allegato di cui segue sintesi.
Nuovi Ogm, la forzatura del Movimento 5 Stelle
Nel 2020 il governo guidato da Giuseppe Conte aveva già tentato di sdoganare i nuovi OGM, attraverso varie iniziative dell’allora ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova. A un anno di distanza, la storia si ripete.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato alla Commissione Agricoltura della Camera, il 15.12.21, una nuova proposta di legge sulle c.d. tecniche di evoluzione assistita (TEA), l’ennesimo eufemismo per descrivere i nuovi OGM.
Chi sostiene i monopoli di pesticidi e sementi
La proposta di legge è firmata dal presidente della Commissione Agricoltura Filippo Gallinella e dai deputati Chiara Gagnarli, Giuseppe L’Abbate, Luciano Cadeddu e Luciano Cillis.
I 5 deputati propongono di modificare il decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 224 e accelerare le procedure per l’emissione in pieno campo di varietà vegetali ottenute in laboratorio con tecniche di modificazione del genoma (genome editing).
Confusione ed emulazione
I parlamentari sostenitori dei nuovi OGM portano avanti un inganno virale, negando la sostanziale identità di caratteristiche e obiettivi tra gli OGM vecchi e nuovi (NBTs), a cui deve corrispondere pari attenzione nella valutazione scientifica dei rischi. Come ha infatti statuito la Corte di giustizia europea, nel 2018.
La retorica dei politici italiani non a caso riprende le linee guida per la comunicazione dell’International Seed Federation (ISF) una lobby dei monopolisti di pesticidi e sementi (Big 4). Una campagna promozionale in corso da 5 anni, ‘Building on Success’, che falsamente equipara la manipolazione genetica di laboratorio con le mutazioni spontanee in natura. Per poi addurre che queste biotecnologie siano una risposta necessaria a fronteggiare i cambiamenti climatici.
Ingegneria genetica V. natura
La scienza ha dimostrato come l’editing del genoma – a differenza delle mutazioni che avvengono in natura – possa generare una varietà di cambiamenti, nel DNA, con effetti che esulano dalle previsioni.
Gli effetti collaterali di queste biotecnologie sono quindi mutazioni off target, delezioni, riarrangiamenti e inserzioni non desiderate di DNA.
Danni collaterali
Il problema denunciato da più parti è che gli effetti fuori bersaglio non vengono studiati né cercati con rigore scientifico per la fretta di brevettare i nuovi OGM, 45.000 autorizzati in USA in soli 12 mesi si ricorda.
Ci troviamo di fronte a una politica che risponde alle sole pressioni dell’agroindustria, accettando una scienza ascientifica che rinuncia al rigore e al metodo in nome del profitto legato ai monopoli sui mezzi di produzione agricola.
Dittatura delle lobby
Questa iniziativa legislativa, inoltre, arriva nella totale assenza di un confronto pubblico sul tema dei nuovi OGM con le organizzazioni contadine, le associazioni dell’agricoltura biologica e ambientaliste.
Ampio spazio viene invece concesso, ça va sans dir, alle confederazioni agricole e alle associazioni sementiere che chiedono di poter coltivare in campo gli OGM, ignorando del tutto il principio di precauzione, le norme europee vigenti e la volontà dei cittadini italiani, fortemente contrari agli OGM.
OGM nascosti
L’eventuale introduzione dei nuovi OGM nel settore agroalimentare italiano metterebbe profondamente a rischio la qualità e la resilienza dell’intero comparto, compromettendo il diritto di informazione e scelta dei consumatori.
Una delle argomentazioni più fallaci riguarda la sostenibilità di queste tecniche di evoluzione assistita e la loro capacità di produrre varietà resistenti ai cambiamenti climatici e alle malattie che colpiscono le colture.
Resilienza a tempo
Diversi studi indicano che l’editing genomico, volto tra le altre cose a introdurre geni di resistenza ad alcune patologie delle piante, porterebbe in breve tempo alla perdita di tali caratteristiche, rendendo vana la loro introduzione forzata attraverso la manipolazione genetica.
L’esperienza del mais BT è significativa. L’OGM a suo tempo più promettente poiché avrebbe dovuto proteggere il granturco dalla piralide grazie ai geni del tabacco ha funzionato poco e la sua coltura è così divenuta preda di irrorazioni massive dei pesticidi che avrebbe dovuto evitare.
Queste tecniche hanno il solo scopo di rafforzare l’attuale paradigma fondato sull’agricoltura estrattiva e intensiva, che necessita di input chimici in quantità crescente. Con gravi impatti su ambiente, benessere animale e salute umana. In direzione contraria alla strategia Farm to Fork.
Agroecologia e ricerca
I cittadini del pianeta e le organizzazioni internazionali (FAO, 2019) chiedono invece l’agroecologia per tutelare la biodiversità e le risorse naturali, offrire cibo sano e salutare, redistribuire il suo valore con equità dai campi alla tavola.
Le organizzazioni contadine, ambientaliste e della società civile non negano affatto il valore della ricerca, di base e applicata, ma essa deve rispondere a interessi pubblici e condivisi. Nel rispetto di biodiversità, suoli ed ecosistemi.
Conclusioni provvisorie
La coalizione #ItaliaNoOGM chiede
– al Movimento 5 Stelle di ritirare la proposta di legge,
– al governo di impegnarsi a individuare modalità efficaci per impedire la deliberata immissione dei nuovi OGM nell’ambiente e garantire il controllo sulla circolazione e tracciabilità dei relativi materiali.
Marta Strinati e Dario Dongo
Note
Per approfondire si veda anche l’ebook ‘OGM, la grande truffa’.
Allegato – Testo integrale. Il documento del Fronte Italia libera da OGM è sottoscritto da AIAB, ISDE, Associazione Rurale Italiana, Associazione per l’agricoltura biodinamica, Civiltà Contadina, Égalité onlus, Crocevia, Greenpeace, LIPU, Legambiente, WWF, Agorà, Fair Watch, Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica, Federbio, Coordinamento Zero OGM, Deafal, Terra!, Federazione nazionale Pro Natura, Slow Food Italia, ACU-Associazione Consumatori Utenti, Transform Italia, Navdanya International, Unione Sindacale di Base.