Italia – Cina, rapporti e prospettive nella Belt and Road Initiative

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Belt and Road Initiative

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha di recente criticato la sottoscrizione del MoU (Memorandum of Understanding) Italia – Cina, il 23 marzo 2019, sulla Belt and Road Initiative (BRI, noto anche come la nuova Via della Seta). E la premier Giorgia Meloni, di ritorno da Washington, ha dichiarato che il governo italiano deve ancora decidere se consentire il suo rinnovo automatico per i cinque anni a seguire, il 23 marzo 2024. Ovvero se comunicare la sua disdetta, entro il 23 dicembre 2023. (1) Un approfondimento.

1) Italia – Cina, una relazione culturale e storica

L’Italia è l’unico Paese europeo ad avere con la Cina una relazione culturale e storica, che risale a Marco Polo (Venezia, 1254-1324) e Matteo Ricci (Macerata, 1552 – Pechino, 1610) ed è proseguita anche a seguito dell’istituzione della Repubblica Popolare Cinese (1949), grazie a figure politiche di spicco come Pietro Nenni, Amintore Fanfani, Giorgio La Pira ed Enrico Mattei. Nel 1952 Ferruccio Parri fondò il Centro studi per lo sviluppo delle relazioni economiche e culturali con la Cina. (2)

Le relazioni diplomatiche tra i due Paesi hanno preso il via il 6 novembre 1970 con il riconoscimento della Repubblica Popolare Cinese e la rottura delle relazioni diplomatiche con la provincia autonoma di Taiwan da parte dell’Italia, poi seguita da altri Paesi europei. Da allora, le relazioni bilaterali Italia – Cina hanno registrato importanti sviluppi. Se ne ricordano alcuni passaggi:

– 1978. Accordi Italia – Cina di cooperazione culturale, nonché di cooperazione scientifica e tecnologica,

– 1984. Protocollo sino-italiano per la cooperazione scientifica e tecnologica in campo spaziale,

– 1991. Accordo sino-italiano di assistenza legale e agli affari civili, Accordo sino-italiano di cooperazione economica, Accordo sino-italiano di cooperazione per l’utilizzo pacifico e la ricerca spaziale, (3)

– 2004. Istituzione del Comitato intergovernativo Italia-Cina,

– 2009. Partecipazione della Cina al G8, stipula di nove accordi bilaterali di cooperazione e sviluppo con l’Italia,

– 2019. La cooperazione Italia – Cina si consolida con tre MoU sulla Belt and Road Initiative, il commercio elettronico e le startup.

2) Via della Seta ed economia italiana

Tra il 2003 e il 2022 il valore degli scambi commerciali tra Italia e Cina è aumentato di quasi sei volte (+590%) da US$ 11,73 a 78 miliardi (3,4). Tra il 2019 e il 2022 – a seguito del MoU sulla Belt and Road Initiative (BRI) e in controtendenza rispetto alla crisi Covid – gli scambi commerciali tra Italia e Cina sono cresciuti in misura di +42%. (4) Le esportazioni dall’Italia alla Cina hanno superato € 3 miliardi (US$ 3,3 miliardi) a febbraio 2023, +131% rispetto all’anno precedente, dopo un +137% nel mese precedente. (5)

La Via della Seta è forse l’unica speranza per rianimare un Paese allo stremo che ha registrato, nel secondo trimestre 2023, un calo congiunturale del GDP (Gross Domestic Product, o PIL) pari a -0,3%. (6)

La bilancia dei pagamenti italiana, a maggio 2023, è crollata a – €14,7 miliardi di euro (-32,5 mld rispetto ai + €17,8 miliardi dell’anno precedente). (7) In linea con l’eurozona che – nel precipitare da + €285 miliardi a – €137 miliardi, tra il 2021 e il 2022 – ha bruciato il 3,3% del GDP. (8)

3) Guardare a Est

European Central Bank (ECB, o BCE) continua ad aumentare i tassi di interesse, (9) nel vano tentativo di domare l’inflazione che invece prosegue, nell’indifferenza generale. (10) E si accompagna alla recessione tecnica, segnata da due trimestri consecutivi di GDP negativo (-0,1%) tra ottobre 2022 e marzo 2023. (11) La stagflazione è servita, come già si prevedeva agli albori della guerra Russia-Ucraina. (12) E la crisi energetica pur già annunciata (13) – nell’aumentare le spese dell’energia in UE di un trilione, pari al 6% del GDP – ha innescato la deindustrializzazione del Vecchio Continente (14,15).

Guardare a Est è la sola opzione disponibile e la Belt and Road Initiative (BRI) può restituire all’Italia un ruolo protagonista, proprio in ragione di un legame storico, culturale e di cooperazione con la Cina. Le sole esportazioni di prodotti italiani nella Repubblica Popolare Cinese – ove il Made in Italy è molto apprezzato, e la classe media esprime mezzo miliardo di consumatori – possono salvare la nostra industria dal precipizio. Senza dimenticare che la BRI è già partecipata da 150 Paesi, una dozzina in meno dei 164 Stati aderenti a WTO. La logistica marittima può oltretutto riportare centralità ai porti di Genova e di Trieste, quali hub europei di riferimento.

4) Belt and Road Initiative (BRI)

Belt and Road Initiative (BRI, 一带一路) è una strategia di cooperazione internazionale avviata dalla Repubblica Popolare Cinese il 7 settembre 2013, con l’obiettivo di collegare l’Asia all’Africa e l’Europa – attraverso reti terrestri e marittime – per migliorare l’integrazione regionale, aumentare gli scambi commerciali, stimolare la crescita economica e il benessere delle popolazioni.

Xi Jinping – quinto presidente della People’s Republic of China, rieletto all’unanimità il 10 marzo 2023 per il suo terzo mandato quinquennale (16) – ha tratto ispirazione dalla Via della Seta, un’antica rete di rotte commerciali che a partire dalla durante dinastia Han, circa 2.000 anni fa, ha collegato per secoli la Cina al Mediterraneo attraverso l’Eurasia. La BRI comprende:

– un passaggio terrestre, che collega la Cina con il Sud-Est asiatico, l’Asia meridionale, l’Asia centrale, la Russia e l’Europa, e

– una rotta marittima, che collega le regioni costiere della Cina con il Sud-Est e il Sud dell’Asia, il Pacifico meridionale, il Medio Oriente e l’Africa orientale, fino all’Europa.

People’s Republic of China (PRC), che oggi esprime il 18,5% dell’economia planetaria, ha sostenuto la Belt and Road Initiative con un programma di investimenti per oltre US$ 1.000 miliardi. 3.000 progetti di sviluppo delle infrastrutture – porti, strade, ferrovie e aeroporti, oltreché centrali elettriche e reti di telecomunicazioni – hanno creato 420.000 posti di lavoro nei Paesi partecipanti.

Oltre 200 accordi di cooperazione con più di 150 Paesi e 30 organizzazioni internazionali. Secondo i dati della Banca Mondiale, la cooperazione BRI contribuirà a far uscire dalla povertà quasi 40 milioni di persone a livello globale nel medio e lungo termine. (17)

5) BRI. Memorandum d’intesa Italia – Cina

Il memorandum d’intesa sottoscritto da Italia e Cina il 23 marzo 2019 per lo sviluppo della Belt and Road Initiative – si noti bene – ‘non costituisce un accordo internazionale che possa comportare diritti e obblighi ai sensi del diritto internazionale. Nessuna disposizione del presente MoU deve essere intesa ed eseguita come un obbligo o un impegno legale o finanziario delle parti’ (paragrafo 6). (18)

Il documento è pubblico – a differenza dei negoziati portati avanti negli ultimi anni tra l’UE e gli U.S.A. (TTIP), oltre ai Paesi del Mercosur e vari altri – ed è cristallino, chiaro e semplice. Impossibile non coglierne le opportunità.

5.1) Obiettivi e principi-guida

Gli obiettivi e principi guida della cooperazione nella BRI attengono a:

– rafforzare la cooperazione e la connettività inter-regionale in un quadro aperto, inclusivo ed equilibrato a beneficio di tutti,

– promuovere la pace, la sicurezza, la stabilità e lo sviluppo sostenibile, all’insegna dello fiducia reciproca e cooperazione vantaggiosa, in linea con la carta dell’ONU,

– favorire le sinergie tra BRI, Investment Plan for Europe, Trans-European Network, EU-China Connectivity Platform (paragrafo I).

5.2) Aree di cooperazione

Le aree di cooperazione, nella Belt and Road Initiative, sono diverse. Il dialogo politico è la premessa per promuovere le sinergie, anche attraverso la definizione di standard tecnico-regolatori, iniziative per la connettività, collaborazioni con la Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB). Nella più ampia e multilaterale prospettiva che segue, come esposta in paragrafo II del MoU Italia-Cina.

Trasporti, logistica e infrastrutture:

– sviluppo della connettività infrastrutturale, compresi il finanziamento, l’interoperabilità e la logistica (es. strade, ferrovie, ponti, aviazione civile, porti, energia – comprese le energie rinnovabili e il gas naturale – e telecomunicazioni),

– piattaforme di connettività,

– sinergie tra Belt and Road Initiative (BRI) e Trans-European Transport Network (TEN-T),

– semplificazione operazioni di sdoganamento, soluzioni di trasporto digitale (inclusi investimenti e finanziamenti).

– procedure di appalto aperte, trasparenti e non discriminatorie.

Commercio, cooperazione e investimenti:

– flussi commerciali e di investimento bilaterali tra Italia e Cina, cooperazione industriale e sinergie reciprocamente vantaggiose anche sui mercati dei Paesi terzi,

– commercio e investimenti liberi e aperti, per contrastare gli attuali squilibri macroeconomici e opporsi a politiche unilaterali ovvero protezionistiche,

– commercio e cooperazione industriale trasparenti, non discriminatori, liberi e aperti, appalti aperti, parità di condizioni e rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, (19)

– cooperazione Nord-Sud, Sud-Sud e triangolare.

Cooperazione finanziaria:

– riforme fiscali, finanziarie e strutturali potranno favorire la cooperazione economica e finanziaria, grazie al

– dialogo tra i ministeri delle finanze di Italia e Cina, anche in vista di

partnership tra le istituzioni finanziarie che possano supportare gli investimenti a livelli bilaterali e multilaterali rivolti, tra l’altro, a Paesi terzi.

Relazioni tra i popoli:

– ampliare le relazioni tra i popoli di Italia e Cina,

– sviluppare le reti di città gemellate e promuovere i rispettivi siti UNESCO, anche grazie alla piattaforma del Meccanismo di Cooperazione Culturale Italia-Cina,

– istruzione, cultura, scienza, innovazione, salute, turismo e benessere pubblico,

– media, think-tank, università e giovani.

Sviluppo sostenibile:

Belt and Road Initiative segue un approccio basato sullo sviluppo sostenibile, con attenzione alle basse emissioni di carbonio e all’economia circolare,

– le parti (Italia – Cina) collaborano alla protezione dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico, con un

– impegno condiviso per l’attuazione dei Sustainable Development Goals in Agenda ONU 2030 (20) e l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, e

– il ministero italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare partecipa attivamente, almeno in teoria, alla Coalizione Internazionale per lo sviluppo sostenibile della Belt and Road Initiative.

5.3) Modalità e meccanismi di cooperazione

Le modalità di cooperazione comprendono incontri e discussioni di alto livello, nell’ambito dei meccanismi esistenti a livello governativo e non. Oltre allo sviluppo di programmi pilota in settori chiave, scambi e cooperazione economica, ricerca congiunta, sviluppo di infrastrutture, scambi di personale e formazione. Avendo sempre riguardo alle opportunità di cooperazione Italia – Cina anche nei Paesi terzi.

La sostenibilità sociale, ambientale ed economica è il requisito di base degli investimenti nei programmi BRI (Belt and Road Initiative), i quali comunque seguono i principi di mercato e sono aperti al capitale pubblico e privato (paragrafo III). I meccanismi bilaterali già esistenti possono favorire lo sviluppo della cooperazione e il Comitato governativo Italia – Cina potrà monitorare i progressi.

6) Conclusioni provvisorie

Il governo italiano farà bene a consultare le parti sociali interessate prima di avanzare sciagurate ipotesi di recesso dal MoU Italia – Cina sulla Belt and Road Initiative (BRI). Industrie di ogni settore, imprese artigiane, fornitori di servizi – dalla logistica al turismo – e anche i cittadini.

Le opportunità offerte dalla nuova Via della Seta sono straordinarie, l’unico grave rischio per l’Italia è rinunciarvi per precipitare definitivamente nell’abisso sociale ed economico di un’Europa sempre più isolata. Ed è ora di occuparsi del bene del sistema-Paese.

Dario Dongo

Note

(1) Italy minister: joining China’s Belt and Road was ‘atrocious’ decision. https://tinyurl.com/y7m3hhsc Euractiv. 31.7.23. Testo in lingua italiana su https://tinyurl.com/yc7c229z

(2) Lorenzo M. Capisani. I rapporti Italia-Cina tra il 1949 e il 1970. https://tinyurl.com/yxmxshwz China files. 1.8.14

(3) Major events in China-Italy relations. https://tinyurl.com/3dzxrjwt China view. 5.7.04

(4) Don’t let quitting BRI become Italy’s regret: Global Times editorial. https://www.globaltimes.cn/page/202308/1295423.shtml Global Times. 1.8.2023

(5) Brendan Murray. Italy’s Surging Shipments to China Confound Experts. https://tinyurl.com/yvxjrhxp Bloomberg. 15.5.23

(6) Stima preliminare del PIL, II trimestre 2023. https://tinyurl.com/yc48ytu8 ISTAT (Istituto nazionale di statistica). 31.7.23

(7) Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale sull’estero, maggio 2023. https://tinyurl.com/aspryuyu Banca d’Italia. 20.7.23

(8) Euro area quarterly balance of payments and international investment position: 
fourth quarter of 2022. https://tinyurl.com/5d34v3dx European Central Bank. 5.4.23

(9) Monetary policy decisions. https://tinyurl.com/2hej5ekf European Central Bank. 27.7.23

(10) Dario Dongo. Inflazione alimentare, le richieste di SAFE Food Advocacy. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.6.23

(11) Europe’s economy enters technical recession as households struggle with cost-of-living crisis. https://tinyurl.com/2ah7tt54 Euronews. 8.6.23

(12) Dario Dongo. Aumenti dei prezzi in Germania, vendite sottocosto in Italia. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.4.22

(13) Dario Dongo. Gas ed energia elettrica, una crisi annunciata. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.3.22

(14) Hugo Erken, Hans van Es. The Economic Impact of European De-industrialization: Geopolitics Takes Center Stage. https://tinyurl.com/bdh7jfrm Rabobank research. 3.2.23

(15) Matthew Karnitsching. Europe’s economic engine is stalling: Germany deindustrializes. https://tinyurl.com/yp7my6fw Politico Europe. 13.7.23

(16) With popular mandate, Xi Jinping spearheads new drive to modernize China. https://tinyurl.com/5357mdkz The State Council Information Office, People’s Republic of China. 15.3.23

(17) Foreign Ministry Spokesperson’s Remarks on Media Reports that Italy Is Considering Not Renewing the Belt and Road Cooperation Document. https://tinyurl.com/mwhdvrfp Ministry of Foreign Affairs of the People’s Republic of China. 4.8.23

(18) Belt and Road Initiative, BRI. China – Italy, MoU 23.3.19.
https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Memorandum_Italia-Cina_EN.pdf

(19) Dario Dongo. UE-Cina, accordo per la tutela di 200 indicazioni geografiche. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.11.19

(20) Dario Dongo, Giulia Caddeo. Sustainable Development Goals, SDGs. La sfida dell’umanità. Égalité. 5.9.19

Alfonso Piscopo
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Veterinary Director of the Provincial Health Authority of Agrigento and member of the scientific committee 'Eurocarni', he is the author and co-author of hundreds of scientific and non-scientific articles in national and international journals.