Potente veicolo per il marketing, il web si sta dimostrando un amplificatore virale per i consumatori. Inascoltati fin quando usano gli strumenti tradizionali, delle lettere alle aziende e delle istanze alle autorità per la sicurezza alimentare, ottengono rapidamente riscontro alle iniziative condotte sui social media del web.
Un interessante laboratorio di tale fenomeno è rappresentato dagli USA, dove l’ampia diffusione di cibi di scarsa qualità nutrizionale e con ingredienti scadenti si scontra con la determinazione dei consumatori, grandi fruitori dei contenuti del web. L’esempio più recente è dato dalla petizione promossa su change.org per convincere un colosso del calibro di Kraft a eliminare coloranti artificiali e conservanti di origine petrolifera. Azione analoga a quella rivolta a Mars, affinché sostituisca il colorante blu artificiale con uno estratto dall’alga spirulina.
Il metodo funziona. Le imprese hanno accettato di valutare la riformulazione dei loro prodotti allo scopo di scartare i componenti sgraditi. Un segnale di consapevolezza della potenza virale del web. E della urgenza di passare al marketing 3.0 abbandonando la distaccata comunicazione a senso unico.