La disfagia – un disturbo della deglutizione che coinvolge la cavità orale, la faringe e l’esofago, ovvero la giunzione gastro-esofagea – è fonte di rischi di malnutrizione nelle fasce vulnerabili di popolazione.
La sua prevalenza significativa, e gli ulteriori rischi (es. polmonite ab ingestis, malattie polmonari croniche, soffocamento) con impatto sulla salute generale meritano un approfondimento.
1) Disfagia, cause e sintomi
Le cause della disfagia orofaringea (oropharyngeal dysphagia, OD) sono numerose. Malattie neurologiche (ictus, Parkinson, Alzheimer, demenza, sclerosi multipla, SLA), distrofia muscolare, tumori e interventi chirurgici, lesioni spinali, broncopneumopatia cronica ostruttiva, etc. I disturbi della deglutizione ricorrono altresì nell’invecchiamento e aumentano con l’età. (1)
I sintomi a loro volta variano dalla deglutizione dolorosa (odinofagia), la sensazione di cibo bloccato in gola o nel torace o dietro il petto, salivazione (ridotta o sovrabbondante), reflusso, bruciore di stomaco frequente, reflusso di acido o cibo in gola, perdita di peso, tosse o nausea durante la deglutizione e contrazione del cibo. Fino all’impossibilità di mangiare determinati alimenti e/o di deglutire.
2) Prevalenza e gestione della disfagia
La prevalenza della disfagia è elevata e in crescita. IDDSI (International Dysphagia Diet Standardization) riporta una stima generica – inevitabilmente approssimativa – di 590 milioni di persone, pari all’8% circa della popolazione globale.
Le meta-analisi più recenti (Rivelsrud et al., 2023) riferiscono al 36,55% dei pazienti negli ospedali, il 42,5% nei centri di riabilitazione, il 50,2% in case di cura e residenze protette. (2)
Le strategie di intervento per la disfagia comprendono esercizi di deglutizione e di compensazione della deglutizione, con l’aiuto di logopedisti, nonché l’educazione di pazienti e caregiver. E la modifica della consistenza del bolo, cioè degli alimenti solidi e liquidi. (3)
3) Rischi di malnutrizione, dieta per la disfagia
I rischi di malnutrizione e disidratazione associati alla disfagia possono compromettere rapidamente le condizioni di salute delle fasce vulnerabili di popolazione. Anche perché i disturbi della deglutizione possono provocare la riduzione del piacere e il disinteresse, l’imbarazzo e/o l’isolamento in relazione al mangiare o al bere. Sono perciò essenziali il monitoraggio periodico e le diagnosi precoci, in particolare presso gli anziani, la fascia di popolazione più in crescita nel Vecchio Continente. (4)
La dieta raccomandata per la disfagia si basa su cibi umidi e morbidi, facili da masticare e da muovere in bocca. Così da ridurre il rischio che il cibo e i liquidi finiscano nelle vie respiratorie (trachea) anziché nell’apparato digerente, attraverso l’esofago. Si riferisce perciò a una ‘dieta meccanica morbida’ (Dysphagia Mechanical Soft Diet), la quale deve comprendere il più ampio gruppo di alimenti per fornire tutti i nutrienti necessari. Ed è perciò che spesso si ricorre, anche per gli adulti, ai cibi omogeneizzati formulati per i lattanti.
4) Alimenti per le persone con disfagia, regole e standard
Gli alimenti per la disfagia, a seconda dei casi, possono ricadere nella disciplina del reg. UE 609/2013 (Food for Specific Groups, FSG) e nel Commission Delegated Regulation EU 2016/128 (food for special medical purposes), che definisce i requisiti generali di composizione ed etichettatura degli alimenti destinati a fini medici speciali.
La commissione scientifica di IDDSI (International Dysphagia Diet Standardization) si è riunita nel 2013 con l’obiettivo di sviluppare una terminologia e i relativi standard internazionali per le diete e i prodotti destinati alle persone con disfagia in tutte le fasce d’età, nei vati contesti culturali e di cura. Gli standard definiscono:
- 8 livelli di consistenza degli alimenti in questione, da 0 a 4 per le bevande e da 3 a 7 per i cibi solidi,
- i concetti utili a trasferire con facilità le notizie essenziali ai pazienti, i caregiver e gli operatori sanitari.
5) Conclusioni provvisorie
Le difficoltà di deglutizione e i rischi che vi si associano rappresentano un problema sociale diffuso, spesso sottovalutato al di fuori dei contesti ospedalieri, di riabilitazione e ricovero. È importante considerare le caratteristiche dei vari alimenti e bevande per garantire una nutrizione adeguata ed equilibrata.
Ricerca e innovazione devono venire oggi focalizzate sulle proprietà organolettiche, oltreché nutrizionali, di questi alimenti. Per restituire ai pazienti con disfasia il piacere dei cibi e prevenire i rischi del loro rifiuto, tenuto anche conto delle tradizioni culturali e gastronomiche che non possono esaurirsi in omogeneizzati e ‘pappette’.
Dario Dongo
Note
(1) Samy A. Azer, Ashok Kumar Kanugula, Ravi K. Kshirsagar. (2023). Disphagy. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK559174/#_NBK559174_pubdet_ StatPearls Publishing. Treasure Island (FL)
V. anche Marta Strinati. La nutrizione dell’anziano per prevenire e curare. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.4.22
(2) Rivelsrud, M.C., Hartelius, L., Bergström, L. et al. Prevalence of Oropharyngeal Dysphagia in Adults in Different Healthcare Settings: A Systematic Review and Meta-analyses. Dysphagia 38, 76–121 (2023). https://doi.org/10.1007/s00455-022-10465-x
(3) Magda Rizzardi. Gestire la disfagia a casa, per familiari e caregiver. https://www.asl4.liguria.it/wp-content/uploads/2019/09/disfagia.pdf ASL 4 Liguria
(4) V. nota 1 in Paola Palestini, Dario Dongo. Coronavirus e infezioni, come rafforzare le difese degli over-65 con una buona dieta. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.3.20
Veterinary Director of the Provincial Health Authority of Agrigento and member of the scientific committee 'Eurocarni', he is the author and co-author of hundreds of scientific and non-scientific articles in national and international journals.