Più a lungo dura la condizione di sovrappeso e obesità, maggiore è il rischio di ammalarsi di tumore. È quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di scienziati norvegesi, appena pubblicato sullo International Journal of Epidemiology. (1) Un faro acceso sulle nuove generazioni, sottomesse al cibo-spazzatura e a suo marketing più aggressivo.
Obesità e tumori
La correlazione tra obesità, sovrappeso e prevalenza di tumori – come abbiamo già visto – è consolidata nella letteratura scientifica. Lo studio norvegese dimostra che un fattore decisivo nell’esposizione ai rischi sanitari è nella durata dell’accumulo di peso eccessivo.
Tone Bjørge dell’Università di Bergen (Norvegia) e i suoi colleghi hanno studiato questa correlazione in Austria, Norvegia e Svezia. Mediante analisi dei dati clinici e BMI (Body Mass Index) di oltre 221.000 persone, registrati almeno due volte tra il 1972 e il 2014.
13 tumori legati all’obesità
Obesità e sovrappeso sono correlati a un maggiore rischio di sviluppare almeno 13 forme di tumori, tra i quali il cancro a seno, colon-retto, ovaio, endometrio e rene.
Nei 18 anni in cui le 221.000 persone oggetto della ricerca sono state seguite, l’infausta previsione è stata confermata. È infatti emerso che una condizione di sovrappeso conclamata prima dei 40 anni aumenta la probabilità di sviluppare un cancro in misura del 16% negli uomini e 15% nelle donne. Nelle femmine è stato raggiunto un picco del 70% a carico dell’endometrio. Per i maschi, spicca il maggior rischio di sviluppare tumori ai reni (58%) e al colon (29%).
Una catastrofe evitabile
Lo scenario è drammatico, alla luce delle nuove evidenze e della crescente prevalenza di obesità. Nella popolazione generale, a livello globale, come in quella infantile ove solo in Italia un recente rapporto Istat ha stimato essere a rischio 1 bambino su 4. La distrazione di massa sull’invasione di alimenti squilibrati e cibo-spazzatura obesogenico nella dieta dei più giovani promette un futuro di adulti malati di cancro.
In Italia – secondo gli ultimi dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) – sono già in condizione di obesità conclamata il 21% dei bambini e il 14% delle bambine. Nella stessa condizione potrebbero incorrere anche i bambini in sovrappeso, il 42% dei maschi e il 38% delle femmine. Una statistica agghiacciante, che pone il Bel Paese ai primi posti in Europa per i tassi di obesità infantile. E che richiede alla politica una decisa inversione di rotta.
In copertina, elaborazione su ‘Family target’ di Bansky (2003, spray su tavola)
Note
(1) Tone Bjørge, Christel Häggström, Sara Ghaderi, Gabriele Nagel, Jonas Manjer, Steinar Tretli, Hanno Ulmer, Sophia Harlid, Ann H Rosendahl, Alois Lang, Pär Stattin, Tanja Stocks, Anders Engeland, BMI and weight changes and risk of obesity-related cancers: a pooled European cohort study, International Journal of Epidemiology, DOI: https://doi.org/10.1093/ije/dyz188