Ridurre le calorie per vivere più anni in salute. Il rapporto Nesta

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Un recente rapporto pubblicato dall’ente di ricerca britannica per l’innovazione sociale Nesta  (UK innovation agency for social good) ha dimostrato come riducendo l’apporto di 216 calorie nella dieta giornaliera di persone sovrappeso o obese si dimezzerebbe l’obesità entro il 2030 in Inghilterra. (1)

Lo studio fa parte della missione ‘Vita in salute’ che mira ad aumentare il numero di anni vissuti in salute. La ricerca identifica anche le attuali barriere da affrontare per raggiungere tale obiettivo. Attualmente ulteriori progressi sono necessari per rendere più accessibile per tutti una dieta più salutare.

Introduzione

L’eccesso di peso (o BMI elevato) è stato individuato come terzo fattore di rischio per morte e disabilità nel Regno Unito nel 2019 (2). Pressione sanguigna alta, diabete di tipo 2, malattie cardiache, ictus e cancro sono tutte malattie legate all’obesità e alla dieta (3,4).

I tassi di obesità sono quasi triplicati dal 1975 e oggi più di 650 milioni di persone sono obese.

La World Obesity Federation prevede che di questo passo il numero di persone con obesità potrebbe salire a 850 milioni entro il 2025, aumentando i decessi correlati alle malattie non trasmissibili (NCDs, Non-Communicable Disease). (5) Un esito fallimentare anche rispetto all’obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) 3.4 (ridurre di un terzo i decessi per NCDs), che slitterebbe di oltre cinque anni, rispetto alla scadenza del 2030. (6)

La responsabilità sociale dell’obesità

Circa il 40% degli alimenti che acquistiamo è ad alto contenuto di grassi, sale e zucchero (HFSS, high in fat, sugar and salt) (7), il che ci porta a consumare calorie aggiuntive con scarsi benefici nutrizionali e aumentando i rischi di eccesso di peso.

La riformulazione può contribuire alla riduzione dall’obesità indirizzando le scelte di acquisto dei consumatori verso alternative più salutari. Ciò impatterebbe inoltre anche sulla riduzione dei costi sanitari causati dalle malattie legate all’alimentazione che incidono in modo significativo.

Uno studio del 2022, ha infatti stimato che i costi annuali dell’obesità per la società del Regno Unito sono stati di circa 54 miliardi di sterline. (8) Ridurre l’incidenza dell’obesità è una responsabilità non solo individuale ma soprattutto sociale. (9)

Il report di Nesta

La ricerca su ‘The future of food: opportunities to improve health through reformulation‘ ha mostrato che per raggiungere l’obiettivo di dimezzare l’obesità entro il 2030 si dovrebbero eliminare mediamente dalla dieta quotidiana

  • 165 calorie per gli uomini e 115 per le donne, nella generalità della popolazione adulta sana,
  • 222 calorie per le donne e 307 per gli uomini, negli individui obesi,
  • 216 calorie per le persone in sovrappeso.

Misure mirate, come la riformulazione degli alimenti per ridurne l’apporto calorico, consentirebbero di raggiungere fino a un quinto (18%) dell’obiettivo di dimezzare l’incidenza dell’obesità in UK entro il 2030.

Categorie alimentari da riformulare

La riformulazione è il processo che prevede l’uso di nuovi ingredienti, la modifica di ricette o processi di produzione di alimenti e bevande.

Le categorie di alimenti da riformulare per la riduzione dell’apporto calorico sono state individuate creando tre indicatori per decidere se un prodotto debba essere riformulato:

  • Impatto sulla dieta: il volume di calorie acquistate e consumate all’interno di queste categorie nella popolazione.
  • Fattibilità della riformulazione: metriche che indicano se la riformulazione di un prodotto è commercialmente e tecnicamente fattibile, tra cui la varianza della densità calorica all’interno di una categoria (ad es. di altri prodotti all’interno di questa categoria che hanno una densità calorica, mostrando così la possibilità di creare prodotti simili con un contenuto calorico inferiore).
  • Inclusione: per capire se la riformulazione di determinati prodotti o categorie può avere un impatto maggiore o minore su gruppi della società, in particolare quelli più svantaggiati.

Barriere e opportunità

Il report evidenzia inoltre le principali barriere e opportunità correlate all’implementazione del piano di riformulazione:

1. La riformulazione deve interessare quelle categorie di prodotti con il più alto apporto calorico

La maggior parte di queste categorie entra sotto il nome di alimenti ‘discrezionali’ ovvero che contribuiscono poco al valore nutrizionale della dieta delle persone.

Riformulando questi alimenti (Fig. 1) per ridurre le rispettive calorie del 10%, si otterrebbe una riduzione mediana di 38 calorie al giorno. Questo porterebbe a 1 miliardo di calorie giornaliere in tutta la popolazione. Una riduzione media di 38 calorie al giorno permetterebbe di risparmiare circa 300.000 anni di vita in stato di salute (un QALY è un anno di vita in perfetta salute) nell’arco di 25 anni in tutta la popolazione.

2. Le opzioni a basso contenuto calorico non sono sempre disponibili e accessibili a tutti i consumatori

I prodotti riformulati sono di solito proposti a un prezzo più alto dell’alternativa più calorica, ciò porta il consumatore a dover scegliere tra costo e salute. Inoltre, molto spesso i riformulati non sono disponibili nei punti vendita più piccoli.

3. È necessaria una ‘parità di condizioni’ in tutto il settore alimentare

La mancanza di trasparenza, responsabilità e parità di condizioni nel settore alimentare rende difficile valutare i progressi compiuti e identificare le prestazioni buone o scarse. I dati pubblici disponibili sono limitati, gli obiettivi sono volontari e non c’è un unico organismo responsabile di tutta la filiera alimentare.

Dati solidi, accurati e aggiornati sulle vendite e sulle metriche sanitarie o nutrizionali dovrebbero essere la base per consentire un accurato monitoraggio dei cambiamenti ai prodotti e per indirizzare la regolamentazione verso le categorie di alimenti in cui si potrebbero fare maggiori progressi. Inoltre, manca la collaborazione e la condivisione delle conoscenze all’interno del settore impedita dalla competizione tra aziende.

4. Il rischio e l’investimento iniziale

Il rischio anche connesso all’investimento iniziale richiesto all’industria per dare priorità alla riformulazione per la salute, senza condizioni di parità, costituisce un ostacolo significativo.

La riformulazione comporta investimenti iniziali, come ad esempio l’aggiornamento delle attrezzature di produzione o l’approvvigionamento di nuovi ingredienti, e tempi lunghi da dedicare al processo.

Poter riportare in etichetta che un prodotto è a ridotto contenuto di zuccheri e grassi (10), inoltre, richiede una riduzione del 30% rispetto al contenuto iniziale. Per alcuni prodotti HFSS, questo non è possibile. Ciò limita la motivazione a rendere i prodotti più salutari.

Gli incentivi destinati all’industria per la riformulazione sono limitati. Il sostegno fiscale e non fiscale (regolamentazione) all’industria è fondamentale per permettergli di dare priorità alla riformulazione.

Le raccomandazioni per il raggiungimento degli obiettivi

Riformulare gli alimenti particolarmente calorici e ridurre i livelli di sale, zucchero e grassi è un’area in cui l’industria alimentare può contribuire in modo proattivo al miglioramento della dieta.

A tal fine sono delineate delle possibili implementazioni per ogni soggetto coinvolto:

  • Fissare degli obiettivi di riduzione delle calorie per specifiche categorie di alimenti che contribuiscono maggiormente al consumo di calorie in eccesso, insieme a incentivi come i crediti per la ricerca e lo sviluppo da parte del governo.
  • Guidare attraverso un’istituzione preposta gli sforzi di riformulazione, con poteri statutari per progettare, stabilire e monitorare gli obiettivi di riduzione delle calorie da parte dei produttori e dei negozi, con il potere di imporre multe in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi.
  • Creare una raccolta di dati sulle vendite di tutti i rivenditori, compresi i principali supermercati, per stilare una classifica pubblica dei negozi sui progressi compiuti nel rendere più sane le categorie di alimenti e per fornire ai consumatori maggiori informazioni sui supermercati più salutari.
  • Offrire il prodotto riformulato per le categorie individuate come unica alternativa o perlomeno come la più economica, anziché creare due livelli di prodotti.

Per ottenere un esito positivo, la manovra deve essere implementata attraverso un’azione concertata con diversi attori, poiché l’obesità è una responsabilità politica, sanitaria e sociale, non solo individuale.

Giulia Pietrollini

Note

(1) Nesta (UK innovation agency for social good). The future of food: opportunities to improve health through reformulation https://www.nesta.org.uk/report/the-future-of-food-opportunities-to-improve-health-through-reformulation/ Gift (Great Italian Food Trade) 23.1.23

(2) GBD 2019. Risk Factors Collaborators (2020) Global burden of 87 risk factors in 204 countries and territories, 1990–2019: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2019. https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30752-2/fulltext

(3) Marta Strinati. Prevenire e trattare obesità e sovrappeso per la salute cardiovascolare. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.9.22

(4) Sabrina Bergamini, Dario Dongo. Obesità, obesità infantile e marketing. Rapporto WHO Europe 2022. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.6.22

(5) Dario Dongo e Andrea Adelmo Della Penna. Italia, sovrappeso e obesità in adulti e anziani. Gli studi ISS. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.1.22

(6) World Obesity, COVID-19 and Obesity: The 2021 Atlas. https://www.worldobesityday.org/assets/downloads/COVID-19-and-Obesity-The-2021-Atlas.pdf. 03.21

(7) Kantar (2021). Competing effectively in a HFSS- regulated world. https://www.kantar.com/uki/inspiration/fmcg/2021-wp-competing-effectively-in-ahfss-regulated-world

(8) Nesta (2022), Modelling ways to improve our health. https://www.nesta.org.uk/project-updates/modelling-ways-to-improve-our-health-what-wouldbe-required-to-half-obesity

(9) Marta Strinati. Sugar tax. Meno 5.000 casi di obesità tra le ragazze britanniche. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.1.23

(10) Diabetes UK (2022). Understanding Food Labels. https://www.diabetes.org.uk/guide-todiabetes/enjoy-food/food-shopping-for-diabetes/understanding-food-labels.

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