CBD come Novel Food, semaforo giallo di EFSA

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CBD novel food

Il 7.6.22 EFSA ha pubblicato le valutazioni provvisorie del suo panel di esperti NDA (Nutrition, Novel Foods and Food Allergens) in merito alla sicurezza del CBD come Novel Food, ai sensi del reg. UE 2015/2283. (1) Un approfondimento a seguire.

1) CBD e Novel Food, il grande caos

Le procedure di autorizzazione del CBD come Novel Food hanno ripreso il via, dopo un periodo di sospensione ordinato da Bruxelles. Grazie al chiarimento della Corte di Giustizia (2020) circa la natura non narcotica del cannabidiolo, confermato anche dalla United Nations Commission on Narcotic Drugs (CND). La Commissione europea ha così registrato, al marzo 2022, oltre 150 richieste di autorizzazione.

EFSA (European Food Safety Authority) ha avviato l’esame di 19 dossier, relativi sia al CBD naturale estratto dalle infiorescenze della canapa (Cannabis Sativa L.), sia alla sua copia di origine sintetica. L’Autorità ha tuttavia riscontrato una diffusa carenza dei dati necessari a valutare la sicurezza del suo utilizzo come ingrediente di integratori alimentari e altri alimenti.

2) Dossier carenti

Il limite principale dei dossier finora esaminati, secondo EFSA, è la disomogeneità tra le sostanze oggetto di application e quelle considerate negli studi scientifici dedotti a loro sostegno. Si registrano infatti differenze significative nei criteri di purezza, i profili dei cannabinoidi estratti e il metodo di produzione. E le due ultime variabili citate differenziano sensibilmente gli effetti sull’organismo.

La gran parte degli studi allegati ai dossier fanno inoltre riferimento all’unico prodotto autorizzato da EMA (European Medicines Agency), il farmaco Epidiolex®, basato su CBD puro (≥98%).

La valutazione di sicurezza dei farmaci risponde peraltro a specifici obiettivi di cura e considera a tal uopo la relazione tra i rischi (di effetti collaterali e/o avversi) e i benefici. Gli alimenti devono invece sempre risultare sicuri per il consumo, anche nelle ipotesi di autorizzazione all’uso dei c.d. disease risk reduction claims, nell’informazione volontaria (ai sensi del reg. CE 1924/04, art. 14).

3) Target di consumo

Un’ulteriore criticità rilevata da EFSA, ai fini dell’autorizzazione del CBD negli alimenti di uso corrente, è l’identificazione del target di consumo. E l’efficace comunicazione, in etichetta degli alimenti, in merito alla non-idoneità del consumo da parte delle categorie escluse (es. YOPI – Young, Old, Immunodepressed, Pregnant).

Restringere la domanda di autorizzazione al solo impiego del cannabidiolo negli integratori alimentari, in una prima fase potrebbe favorire il buon esito della procedura. La disciplina dei food supplements (dir. CE 2002/46/CE) è infatti più precisa nel definire le popolazioni target e le dosi massime giornalire d’assunzione, con una maggiore possibilità di evitare il consumo di alcuni integratori da parte delle categorie sensibili.

4) Lacune e incertezze scientifiche

I numerosi studi scientifici presentati – in vitro e in vivo (principalmente su animali, in parte sull’uomo) – sono considerati di difficile interpretazione, per via delle diverse concentrazioni di CBD negli estratti impiegati. Ne derivano incertezze sia sull’interazione con diversi recettori e pathways biologici (a cui susseguono numerosi effetti), sia su un riferimento iniziale per eventuali effetti avversi (es. NOAEL). È importante perciò definire in modo preciso e puntuale aspetti quali i modelli, i saggi e le concentrazioni da testare.

L’assorbimento, metabolismo, distribuzione, escrezione (ADME) della molecola è a sua volta considerato fortemente variabile, sebbene generalmente basso (con valori che si approssimano al 6%). Il problema è l’abbinamento ad alimenti grassi (es. oli), che possono aumentarne la biodisponibilità fino a 5 volte. Il tempo di dimezzamento nel sangue è stimato variare tra 10 e 24 ore, con CBD e derivati che vengono metabolizzati dal fegato ed escreti differentemente (se idrofilici o lipofilici).

5) Altre lacune

Altri aspetti su cui sono state riscontrate lacune probatorie riguardano:

– fegato. È stato annotato il potenziale rischio di ipertrofia del fegato (osservato negli animali) e un aumento dei suoi enzimi, associati a diverse patologie,

– metabolismo dei farmaci. Mancano studi di valutazione dell’interazione con diversi farmaci e evidenze dei risultati metabolici da parte dei complessi citocromici CYP,

– tratto gastro-intestinale. È possibile che il CBD stimoli la diarrea nell’uomo, ma difettano informazioni sugli effetti acuti e a lungo termine, incluse quelle sul meccanismo alla base di questo fenomeno fisiologico,

– effetti neurologici. Molti studi sono stati eseguiti su pazienti per finalità farmacologiche, con somministrazioni singole a breve termine. Mancano invece dati sugli effetti a lungo termine su individui sani,

– sistema endocrino. Interferenze endocrine sono state osservate principalmente su donne, ma altri aspetti sul sistema immunitario devono venire identificati,

– sistema riproduttivo. Diversi effetti tossici sulla riproduzione e teratogeni sul feto sono stati osservati negli animali. Bisogna quindi approfondire la relazione con dosi più ridotte e l’esposizione su donne,

– nanoparticelle. Poiché gli estratti sono generalmente prodotti in forma di polvere, è da verificare la possibile presenza di nanoparticelle. In tale evenienza, la valutazione del Novel Food deve venire eseguita sulla base delle linee guida EFSA dedicate all’analisi di queste sostanze,

– genotossicità. Si annota la grave carenza studi e risultati sugli end points di genotossicità (mutazione genetica, alterazione della forma e numero dei cromosomi).

6) Valutazione del rischio, USA e UK

La Food and Drug Administration (FDA, USA) ha a sua volta dichiarato la necessità di maggiori dati scientifici per valutare la sicurezza di CBD e cannabinoidi simili, tanto da avere aperto una consultazione pubblica in materia.

In Inghilterra la COT (Committee on Toxicity of Chemicals in Food, Consumer Products and the Environmentha fornito consigli sull’intake massimo, ‘suggerendo’ di non superare una soglia giornaliera di CBD pari a 1 mg/kg di peso corporeo.

7) Conclusioni provvisorie

Stop the clock. EFSA ha sospeso la valutazione dei dossier di autorizzazione Novel Food al suo esame, in attesa di ricevere dai loro richiedenti i dati e gli studi scientifici necessari a completarne l’esame.

Per ulteriori chiarimenti, EFSA ha organizzato una sessione informativa aperta ai richiedenti e ad altri gruppi o individui interessati a questo tema, nonché ai Novel Food più in generale, il 28.6.22. (2)

Dario Dongo e Andrea Adelmo Della Penna

Immagine di copertina da https://shop.tokyo-mooon.com/

Note

(1)  EFSA, NDA Panel (2022). Statement on safety of cannabidiol as a novel food: datagaps and uncertainties. EFSA Journal 20(6):7322, https://doi.org/10.2903/j.efsa.2022.7322

(2) EFSA. Stop alle valutazioni sul cannabidiolo come nuovo alimento in attesa di nuovi dati. 7.6.22, https://www.efsa.europa.eu/it/news/cannabidiol-novel-food-evaluations-hold-pending-new-data

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Veterinary Director of the Provincial Health Authority of Agrigento and member of the scientific committee 'Eurocarni', he is the author and co-author of hundreds of scientific and non-scientific articles in national and international journals.