Cina, India, Russia, Brasile, Indonesia, Corea del Sud, Malesia, Messico, Sudafrica e Turchia: sono questi i magnifici dieci, i grandi mercati in crescita, anche nel “food” – secondo Linklaters. La previsione si basa sulle stime del tasso di crescita composito annuo (CAGR) tra il 2012 e il 2017. I valori più alti sono della superlativa Cina (8,1%), quelli più bassi della Turchia (1,6%).
Gli autori del report giustificano la “riluttanza” di molti a considerare questi straordinari mercati con un ipotetico “aumento del rischio”. Bene farebbero a leggere The Growth Map per meglio intendere che i veri rischi risiedono piuttosto nei mercati che gli economisti del secolo scorso descrivevano come “maturi”: fenomeni come la stagnazione, la decrescita di popolazioni e consumi, spesso ammorbata dal capitale fittizio, non riguardano certo i paesi emergenti.
Ad ogni buon conto, l’indice mostra chiaramente che l’opportunità di crescita dei mercati emergenti “non può venire ignorata”. Il pool di esperti suggerisce perciò un’accurata “selezione dei partner locali” e una “strategia di penetrazione cauta ma strutturata”.