Il 2.6.20 l’Agenzia danese per la protezione ambientale (APE) ha reso pubblica una banca dati online sulle sostanze chimiche riconosciute come interferenti endocrini. Vale a dire, in grado di interferire con il funzionamento del sistema endocrino (ormoni sessuali e della tiroide in particolare).
Sostanze chimiche nocive – spesso presenti negli oggetti di uso quotidiano, ivi compresi i MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti) – che la Commissione europea si ostina a trascurare.
Interferenti endocrini, la banca dati
La banca dati degli interferenti endocrini (Endocrine Disruptors, ED) è stata realizzata dalle autorità nazionali per l’ambiente di 5 Stati membri UE. Belgio, Danimarca, Francia, Paesi Bassi e Svezia. (1)
Le sostanze chimiche responsabili di alterazioni del sistema endocrino, EDC (Endocrine Disruptors Chemicals), vengono raccolte in tre elenchi separati:
– sostanze già riconosciute come EDC e soggette a limitazioni di impiego a livello UE,
– EDC in corso di valutazione, ai sensi della legislazione UE,
– sostanze identificate come EDC da almeno uno degli Stati membri che partecipano al progetto e tuttavia non considerate dalla Commissione europea.
Un database di ampiezza straordinaria, accessibile a tutti, ove è possibile consultare la letteratura scientifica disponibile su ciascuna delle centinaia di sostanze elencate.
Endocrine Disruptors, una sveglia alla Commissione europea
L’Agenzia per la protezione ambientale danese presenta la Endocrine Disruptors List come uno stimolo alla doverosa tutela della salute pubblica dei cittadini europei rispetto alle sostanze chimiche tossiche e nocive.
‘Lo scopo di questa banca dati è informare principalmente le parti interessate sullo stato attuale delle sostanze identificate come interferenti endocrini (ED) o in fase di valutazione per le proprietà di interferenza endocrina all’interno dell’UE.
Gli elenchi di (potenziali) ED sono compilati sulla base della letteratura scientifica disponibile, al fine di accelerare il processo di identificazione e regolamentazione degli ED in UE. Evitando duplicazioni del lavoro e incoerenze nella valutazione delle sostanze tra le legislazioni.
Le liste di interferenti endocrini compilate dell’UE, del resto, non sono tuttora disponibili’ (APE, comunicato stampa 2.6.20).
Rischi chimici, le omissioni di Bruxelles
L’operazione ‘trasparenza’ realizzata attraverso i due elenchi, su interferenti endocrini già valutati o in corso di esame a livello europeo, ha un’utilità innegabile. Per gli operatori di filiera, le autorità e la comunità scientifica, i cittadini.
Il terzo elenco è ancor più utile, poiché rivela i rischi chimici di impatto per la salute pubblica che la Commissione europea ha tuttavia omesso di considerare.
9 sostanze pericolose ma ignorate
In linea con lo spirito dei promotori della banca dati – aumentare la trasparenza, la coerenza e il coordinamento tra i settori legislativi – ecco le 9 sostanze chimiche inserite nel terzo elenco della Endocrine Disruptor List e valutate dal Centro danese sugli interferenti endocrini (CeHoS) già nel 2018:
– bisfenolo AF, simile al più noto bisfenolo A, impiegato nella produzione di molti polimeri.
– butylparaben e isobutyl paraben, due parabeni impiegati come conservanti in cibo, farmaci e cosmetici. Delle due sostanze, solo la prima è in corso di valutazione a livello UE. Per riconoscerle nelle etichette dei cosmetici è utile conoscerne le denominazioni alternative:
- butylparaben, butyl 4-hydroxybenzoate (CAS 94-26-8),
- isobutyl paraben, isobutyl 4-hydroxybenzoate, isobutyl-p-hydroxybenzoate (CAS 4247-02-3)
– di-n-pentyl phthalate (DPP), uno ftalato impiegato come plastificante. Molto pericoloso anche per la vita acquatica,
– octamethylcyclotetrasiloxane – D4 (anche indicato come Cyclic dimethylsiloxane tetramer, OMCTS) è un silicone largamente impiegato in cosmetici e prodotti per l’igiene personale. Molto pericoloso anche per la vita acquatica. Nella lista degli ingredienti dei cosmetici può essere individuato anche con il numero CAS 556-67-2,
– prochloraz è un fungicida ad ampio spettro ampiamente usato nel giardinaggio e nell’agricoltura (grano, orzo, funghi, ciliegie). L’autorizzazione UE scade il 31.12.2. Nella UE è approvato in 25 paesi (tranne Malta e Danimarca). Nome alternativo N-propyl-N-[2-(2,4,6-trichlorophenoxy)ethyl]imidazole-1-carboxamide), numero CAS 67747-09-5,
– salicylic acid (acido salicilico) ha effetti batteriostatici, fungicidi e cheratolitici. La sostanza viene utilizzata in molti prodotti per la cura della pelle per il trattamento di acne, psoriasi, calli, cheratosi e verruche. Oltre che nella formulazione dell’antinfiammatorio più noto con il marchio Aspirina.
Marta Strinati
Note
(1) La banca dati Endocrine Disruptor Lists è accessibile su https://edlists.org/ Le autorità dei 5 Stati membri che hanno partecipato alla sua compilazione sono:
– Belgian Federal Public Service, Health, Food chain safety and environment, https://www.health.belgium.be/en
– Danish Environmental Protection Agency, https://eng.mst.dk/
– Ministry of Infrastructure and Water Management (Netherlands), https://www.government.nl/ministries/ministry-of-infrastructure-and-water-management
– French Agency for Food, Environmental and Occupational Health & Safety (ANSES), https://www.anses.fr/en
– Swedish Chemicals Agency (KEMI), https://www.kemi.se/en