Meno vino, più vino bio

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Cala il consumo di vino, cresce quello di vino bio. È quanto emerge dallo studio della società di ricerca IWSR (UK), realizzato per conto di Sudvinbio, l’associazione che esprime il 36% dei vigneti biologici francesi e organizza Millésime Bio, la più grande fiera di settore, il 27-29.1.20 a Montpellier.

Vino bio a gonfie vele

Il vino biologico – come l’intero comparto dell’agroalimentare bio – va a gonfie vele. Negli ultimi 5 anni le vendite sono raddoppiate a livello globale, fino a raggiungere i 3,3 miliardi nei 5 soli Paesi analizzati. Francia, Italia, Spagna, Germania, Stati Uniti. Nel 2023, stima IWSR, il bio rappresenterà il 3,5% del mercato mondiale del vino con 2 miliardi di bottiglie.

I maggiori estimatori sono tradizionalmente i tedeschi. Dal 2013 la classifica dei primi 4 Paesi al mondo per consumi di vino bio è guidata dalla Germania (19% del consumo globale di vino bio nel 2019), seguita da Francia (17,1), Gran Bretagna (10,2) e Italia (7,6). Già dal prossimo anno, è atteso il superamento della Germania da parte della Francia, che nel 2023 dovrebbe concentrare il 20% dei consumi globali di vino bio.

Nel futuro prossimo, tuttavia, è previsto un balzo in avanti dei francesi, su tutti i fronti. A cominciare dall’estensione delle vigne certificate come biologiche. Vale a dire coltivate senza fertilizzanti chimici, pesticidi ed erbicidi di sintesi. Per realizzare vini senza enzimi e microrganismi OGM, con restrizioni quali-quantitative all’uso di additivi e ausili enologici. E soprattutto, pochi solfiti.

Italia, export al top, ma calici vuoti

L’Italia – primo produttore al mondo di vino bio – sembra destinata a rallentare, secondo IWSR. Nel periodo 2018-2023 l’aumento della produzione è stimato in appena il 30% (contro il 68% del precedente quinquennio), a fronte di un balzo del 70 e del 76% rispettivamente di Francia e Spagna. Quest’ultima sarebbe tra l’altro destinata a cedere il secondo posto ai vignaioli bio d’Oltralpe fra tre anni.

L’analisi dei consumi mostra un’Italia impegnata a confermare la leadership in produzione ed esportazione, grazie anche al recente accordo tra Federbio e Coldiretti, senza tuttavia aumentare i consumi interni. Un carattere che accomuna il Belpaese alla Spagna. Al contrario, le produzioni di Francia, Germania e Stati Uniti sono consumate principalmente nei rispettivi territori.

Bollicine francesi

Il primato francese nella produzione di bollicine bio rimane indiscusso. Con 40,2 milioni di bottiglie prodotte nel 2019, la Francia è seguita a distanza da Italia (26,4), Spagna (15,7), Germania (9) e Stati Uniti (2,5).

Il consumo di spumanti biologici è aumentato del 19,1% ogni anno, in media, nel periodo 2013-2018. La scalata proseguirà nel periodo 2018-2023, con un indice di crescita medio previsto nell’8,2% annuo (a fronte di un misero +0,5% anno per gli spumanti non bio). Con aumento in valore stimato in +2,7%/anno, partendo da un prezzo medio 14 euro a bottiglia.

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