L’ossido di etilene – pesticida cancerogeno, mutageno e tossico per la riproduzione – motiva i richiami di una miriade di prodotti alimentari in UE, (1) ma non anche i controlli ufficiali rafforzati alle sue frontiere.
La laconica risposta della Commissaria europea Stella Kyriakides a una interrogazione del Parlamento europeo induce a riflettere su come meglio arginare la crisi di sicurezza alimentare in corso.
Ossido di etilene, contaminazioni infinite
‘I prodotti non conformi che contengono ingredienti trattati illegalmente con ossido di etilene – un disinfettante cancerogeno, mutageno e tossico per la riproduzione (CMR) che è vietato in Europa – sono attualmente venduti sul suolo europeo come beni di consumo quotidiano, all’insaputa dei consumatori e in violazione delle norme UE.’
Gli eurodeputati Eric Andrieu and Sylvie Guillaume (gruppo S&D, socialisti e democratici) hanno così introdotto la loro interrogazione con richiesta di risposta scritta, l’1.7.21. Nella speranza di chiarire alcuni aspetti relativi alla gestione armonizzata del rischio di sicurezza alimentare, dilagato ovunque in UE. E soprattutto di comprendere quali misure la Commissione intenda eventualmente adottare sui prodotti di importazione extra-UE.
Classificazione del rischio, richiamo pubblico
La Commissione europea, nella risposta 15.9.21 all’interrogazione parlamentare di cui sopra, ha confermato che gli alimenti contaminati da ossido di etilene devono venire sottoposti a ritiro commerciale e richiamo pubblico da parte degli operatori responsabili, ‘sotto la diligente supervisione delle autorità degli Stati membri’. (2)
‘I prodotti alimentari immessi sul mercato dell’UE, compresi quelli importati, devono rispettare i limiti massimi di residui di pesticidi. (3) Ivi compresi quelli per l’ossido di etilene, che sono fissati al limite di quantificazione del metodo analitico.
Gli Stati membri sono responsabili del controllo e dell’applicazione, garantendo che i prodotti che non sono conformi alla rispettiva legislazione vengano rimossi dal mercato.’ (4)
Ossido di etilene, quali misure sui cibi extra-UE?
La Commissaria per la Salute e la Sicurezza dei consumatori Stella Kyriakides ha però fornito una risposta evasiva alla precisa domanda sulle misure da applicare ai prodotti importati da Paesi extra-UE. Limitandosi a riscontrare come la soglia di residui di ethilene oxide ammessa in UE coincida con il loro limite di rilevabilità analitica.
La questione sollevata dal Parlamento europeo, a ben vedere, non attiene all’esistenza ma alla concreta applicazione delle regole. In forza degli ‘Obblighi generali del commercio alimentare’ introdotti dal regolamento (UE) 178/02, nella sua Sezione 3. A partire dall’articolo 11, precisamente richiamato dagli eurodeputati socialisti.
Alimenti e mangimi importati nella Comunità
‘Gli alimenti e i mangimi importati nella Comunità per esservi immessi sul mercato devono rispettare le pertinenti disposizioni della legislazione alimentare o le condizioni riconosciute almeno equivalenti dalla Comunità o, quando tra la Comunità e il paese esportatore esiste un accordo specifico, le disposizioni ivi contenute’ (reg. CE 178/02, articolo 11).
Controlli rafforzati all’ingresso in UE di prodotti a rischio di origine non animale
Il legislatore europeo ha introdotto già dal 2009 un sistema di controlli ufficiali rafforzati all’ingresso in UE sui prodotti di origine non animale che – sulla base di analisi del rischio e criticità emerse nei controlli ufficiali o da diverse fonti (comprese attività investigative e di intelligence degli Stati membri) – presentino maggiori rischi di sicurezza alimentare. (5)
L’elenco delle derrate da sottoporre ai controlli ufficiali rafforzati – identificate per categoria, provenienza e rischi da valutare – viene aggiornato dalla Commissione europea con cadenza annuale e comporta:
– controlli sistematici sui documenti che accompagnano tutte le partite in arrivo,
– controlli fisici e analisi di laboratorio con una frequenza definita negli allegati al reg. UE 2019/1793,
– obbligo di certificati ufficiali e risultati delle analisi condotte a seguito di campionamenti dalle autorità competenti del Paese terzo interessato.
Ossido di etilene, niente controlli rafforzati sulle merci importate?
La risposta che manca all’interrogazione parlamentare è perché la Commissione europea, nel proprio ultimo aggiornamento della lista di prodotti da sottoporre a controlli ufficiali rafforzati, non abbia neppure citato il rischio di contaminazione da ossido di etilene su un’ampia varietà di ingredienti vegetali e prodotti composti di provenienza extra-UE. Sebbene il contaminante sia stato riscontrato, a posteriori, su una straordinaria varietà di prodotti alimentari trasformati in UE.
Il regolamento di esecuzione (UE) 2021/608 – adottato dalla Commissione europea il 14.4.21 – considera infatti 71 matrici in arrivo da vari Paesi terzi, con i codici doganali dei prodotti da esse derivati, da sottoporre a controlli specifici. Certificati e analisi a cascata per prevenire l’ingresso di alimenti contaminati, a seconda dei casi, da aflatossine e micotossine, residui di antiparassitari e Salmonella. (6)
Ethylene oxide, il campione assoluto del RASFF
Ethylene oxide, l’ossido di etilene, svetta intanto sulle classifiche dei gravi rischi di sicurezza alimentare segnalati dagli Stati membri UE nel sistema RASFF (Rapid Alert System on Food and Feed). 655 notifiche, dall’1.1.2020 alle ore 19 di data odierna.
Letteramente ovunque. Curry indiano, farina di semi di carruba turca, integratori alimentari da Germania e Svezia, varie salse del Belgio, dessert alla frutta tedeschi, Garcinia Cambogia indiani e Citrus sinensis cinesi destinati a food supplements, polvere di stevia cinese in Slovenia in soli 7 giorni.
Tutto bene?
Rimane da chiedersi se la mancata inclusione dell’ossido di etilene – tra i rischi da considerare nell’elenco degli alimenti e mangimi extra-UE da sottoporre a controlli rafforzati – sia coerente con gli obiettivi di garantire i più elevati standard di sicurezza alimentare che l’Unione Europea promuove. No comment.
Dario Dongo
Note
(1) Marta Strinati. Smarties, M&M’s, Bounty, Twix. Anche i gelati contaminati da ossido di etilene cancerogeno. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.6.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/smarties-m-m-s-bounty-twix-anche-i-gelati-contaminati-da-ossido-di-etilene-cancerogeno
(2) Reg. CE 178/02, c.d. General Food Law. V. articoli 14, 19 e 11. Testo aggiornato al 26.5.21 su https://bit.ly/3ACDmnA.
(3) Reg. CE 396/2005, concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale. Testo consolidato al 2.9.21 su https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32005R0396&qid=1632407420817
(4) Commissione europea, risposta 15.9.21 all’interrogazione del Parlamento europeo E-003410/2021. https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2021-003410-ASW_EN.html
(5) Il sistema dei controlli ufficiali rafforzati su alimenti e mangimi di origine non animale venne dapprima introdotto mediante reg. CE 669/09, nel contesto del Pacchetto Igiene. La materia è ora disciplinata dai reg. UE 2017/625 nei suoi termini generali e 2019/1793 in quelli specifici
(6) V. ora regolamento di esecuzione (UE) 2021/608 della Commissione, 14.4.21, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2019/1793 relativo all’incremento temporaneo dei controlli ufficiali e delle misure di emergenza che disciplinano l’ingresso nell’Unione di determinate merci provenienti da alcuni paesi terzi, e che attua i regolamenti (UE) 2017/625 e (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio (Testo rilevante ai fini dello SEE). Su Europa Lex, https://bit.ly/3i2FJbT
Veterinary Director of the Provincial Health Authority of Agrigento and member of the scientific committee 'Eurocarni', he is the author and co-author of hundreds of scientific and non-scientific articles in national and international journals.