Il 28.4.20 la Commissione Agricoltura (COMAGRI) del Parlamento europeo chiede alla Commissione europea di accordare maggiori risorse e flessibilità al settore agroalimentare, nella transizione della Politica Agricola Comune (PAC) post-2020. Bisogna attingere alle liquidità già accantonate nella riserva di crisi, tuona il vicepresidente di COMAGRI Paolo De Castro. L’Europa è forse a un bivio?
PAC, transizione post-2020
Il Transitional Regulation proposto dalla Commissione europea prevede la proroga automatica per un anno dei pagamenti già stabiliti nella PAC 2014-2020. COMAGRI, la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo chiede invece a viva voce – nella sua prima riunione in videoconferenza, il 28.4.20 – che i pagamenti agli agricoltori vengano garantiti in via automatica per un ulteriore anno, fino all’1.1.23. Senza vincolare la continuità dei sussidi agricoli all’improbabile raggiungimento, entro i brevi termini stabiliti, di un accordo sul bilancio UE di lungo termine (Multiannual Financial Framework, MFF) e sulla riforma della PAC.
‘Gli agricoltori hanno bisogno di prevedibilità, stabilità e continuità finanziaria e di un chiaro orizzonte per i prossimi due anni’. (Elsi Katainen, relatrice al dossier Transitional Regulation in COMAGRI, Parlamento europeo, 28.4.20)
Il voto di COMAGRI, a seguito di conferma in assemblea plenaria (13-14.5.20), conferisce mandato a negoziare i nuovi termini della transizione, in vista di un definitivo accordo con gli Stati membri (Consiglio) e la Commissione europea. Possibilmente entro il 30.6.20, quando la Croazia cederà alla Germania la presidenza del Consiglio. La Commissione europea del resto, secondo voci interne, avrebbe già previsto la proroga di 2 anni per la politica di coesione 2014-2020, proprio alla luce dell’emergenza sanitaria legata a Covid-19.
Sussidi agricoli, nuove risorse anziché inaccettabili tagli
Il mandato negoziale proposto da COMAGRI riafferma la necessità di impedire ulteriori tagli alla Politica Agricola Comune nel prossimo bilancio di lungo termine (MFF 2021-2027). Il finanziamento della politica agricola deve essere mantenuto sullo stesso livello di quello predisposto per il periodo 2014-2020. Confermando, negli esercizi 2021-2022, i fondi stabiliti a bilancio UE 2020 in ordine a pagamenti diretti, sviluppo rurale e piani di supporto.
‘Non possiamo fare di più con meno risorse. Gli Stati membri devono prepararsi alla nuova PAC in tempi rapidi e con risorse adeguate, durante questo periodo di transizione’. (Elsi Katainen, MEP)
Nuovi fondi devono venire stanziati anche per la riserva di crisi. Le crisi agricole devono venire finanziate al di fuori del bilancio della PAC già a partire dal 2021, sfruttando le compensazioni. Per porre immediato rimedio alle gravi riduzioni del reddito e alle perdite causate da eventi climatici avversi, focolai di malattie animali o vegetali o infestazioni di parassiti.
Le noccioline non bastano a 10,5 milioni di agricoltori
Il 30.4.20 Paolo De Castro – già ministro dell’Agricoltura in Italia che ora coordina il gruppo S&D (Socialists and Democrats) in COMAGRI, di cui ora è vicepresidente (presidente nella passata legislatura) – attacca frontalmente il Commissario Januzs Wojciechowski. I 77 milioni di euro di ‘misure eccezionali’ annunciate il 22.4.20, come si è visto, sono noccioline per i 10,5 milioni di agricoltori in Unione Europea.
‘Il Commissario si sottrae alle richieste di aiuto che provengono dall’intero settore agricolo in Europa. Sappiamo che il bilancio della PAC è agli sgoccioli, ma ci sono a disposizione i 478 milioni di euro a cui gli agricoltori hanno rinunciato proprio per creare una riserva di crisi. E Wojciechowski, che oggi dice di essere a favore della sua attivazione, si sottrae alle proprie responsabilità e prova a lanciare la palla nel campo degli Stati membri.
Il pacchetto di misure anticrisi proposto dal Commissario trascura la grave difficoltà di filiere come quelle delle carni di vitello e suine. E la mancanza di liquidità per comparti in ginocchio come il florovivaismo. Manca poi la flessibilità necessaria nell’uso dei fondi dei programmi operativi ortofrutta, con l’impossibilità di aumentare i tassi di finanziamento UE per i piani di supporto. Senza contare l’assenza di fondi europei per il vino, e la possibilità di iniezioni di risorse nazionali che portano a evidenti rischi di distorsione di concorrenza, e le misure troppo timide che non contemplano, ad esempio, la possibilità di miscelare vini di annate differenti e la vendemmia verde parziale’.
L’Europa a un bivio?
L’Europa si direbbe quasi a un bivio, annotando la vivacità delle parole di un suo storico sostenitore come Paolo De Castro. ‘Gli agricoltori europei meritano più coraggio da chi amministra la PAC, non un’elemosina di 7 euro. Noi continueremo a essere al fianco dei produttori, pronti a dare battaglia e – se necessario – non escludendo di fare mancare il nostro sostegno a questi provvedimenti’.
L’ingratitudine finora espressa dalla Germania, immemore delle cancellazioni di debiti colossali (nel 1953 e 1990. V. 2,3) – e dall’Olanda, ‘rigoroso’ paradiso fiscale del Vecchio Continente che ha sottratto enormi risorse agli Stati membri ora più bisognosi di liquidità – pare tra l’altro destinata a risolversi in misure soggette a condizionalità di memoria ellenica (4,5). Tutto ciò di cui non si ha bisogno.
‘Comunque li si guardi, i farmaci indicati per fronteggiare l’emergenza e la lunga crisi produttiva e sociale, che ne farà seguito, allungheranno i tempi di sopravvivenza del malato, ma non aggrediranno la malattia’. (Vladimiro Giacché, economista)
L’Italia deve svincolarsi dalla morsa degli aut-aut. Superare i dogmi falliti degli stessi economisti che hanno trascinato i popoli europei nel baratro, attivare un piano di salvataggio nazionale (6,7). Se non ora, quando?
Dario Dongo
Note
(1) Transition to new EU farm policy: MEPs approve key provisions for after 2020. European Parliament news. 28.4.20, https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20200427IPR77909/transition-to-new-eu-farm-policy-meps-approve-key-provisions-for-after-2020
(2) Gregori Galofré-Vilà, Christopher M Meissner, Martin McKee, David Stuckler. The economic consequences of the 1953 London Debt Agreement. European Review of Economic History, Volume 23, Issue 1, February 2019, Pages 1–29, https://doi.org/10.1093/ereh/hey010
(3) Oscar Ugarteche Galarza. The Debt Reduction Germany Received in 1952 (and 1990). Committee for the Abolition of Illegitimate Debt. 5.3.15, https://www.cadtm.org/The-Debt-Reduction-Germany
(4) Giuseppe Masala, Dario Dongo. Emergenza MES e fondo divora-Stati. Égalité. 16.3.20, https://www.egalite.org/emergenza-mes-e-fondo-divora-stati/
(5) Marco Bersani. EUROGRUPPO: il pasto non è gratis. Ecco cosa sappiamo a oggi. Il Manifesto. 11.4.20, http://italia.cadtm.org/eurogruppo-il-pasto-non-e-gratis-ecco-cosa-sappiamo-a-oggi/
(6) Giuseppe Masala, Dario Dongo. Il cigno grigio, l’economia che verrà e le reti internet parallele. Égalité. 14.4.20, https://www.egalite.org/il-cigno-grigio-leconomia-che-verra-e-le-reti-internet-parallele/
(7) Piano di salvezza nazionale. Disegno di legge e misure da adottare, https://pianodisalvezzanazionale.it
Veterinary Director of the Provincial Health Authority of Agrigento and member of the scientific committee 'Eurocarni', he is the author and co-author of hundreds of scientific and non-scientific articles in national and international journals.