Pesticide Atlas 2022, il business globale degli agrotossici

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Pesticide Atlas 2022

Pesticide Atlas 2022 – il rapporto curato da una coalizione di enti no-profit, tra cui PAN Europe e Friends of the Earth Europe – offre un aggiornamento sul business globale degli agrotossici (pesticidi, erbicidi, fungicidi di sintesi e altri veleni). (1)

Il mercato continua a crescere, in UE come nel resto del mondo, grazie anche alle lobby dell’agrochimica che contrastano con efficacia le politiche volte a tutelare la salute pubblica, la biodiversità, i suoli e l’ambiente mediante restrizioni all’impiego di sostanze chimiche tossiche. (1)

Pesticide Atlas 2022. Premessa

L’impiego degli agrotossici continua a venire (falsamente) invocato come essenziale a garantire le rese in agricoltura. Le loro vendite – in crescita costante, dagli anni ‘40 del secolo scorso – hanno invero accompagnato la c.d. green revolution, i cui limiti sono peraltro emersi già nei successivi anni ‘60.

La chimica in agricoltura ha infatti comportato il progressivo abbandono delle pratiche agricole tradizionali – come la rotazione delle colture e la combinazione tra specie sinergiche – e incentivato le monocolture. Causando così l’impoverimento dei suoli e la tossicità acuta dei sistemi agricoli.

Big 4, il fiorente business globale

Le Big 4 – i quattro colossi dell’agrochimica (Bayer Monsanto, BASF, Corteva, Syngenta) che controllano il 70% del mercato a livello planetario – commercializzano ogni anno circa 4 milioni di tonnellate di agrotossici tra erbicidi (50%), pesticidi (30%) e fungicidi (17%)

Pesticide Atlas 2022 ne descrive bene le strategie commerciali, che comprendono la vendita di ‘semi conciate’ (con pesticidi) e di OGM, vecchi e nuovi (NBTs, o GE, o TEA) a loro volta indispensabili ad aumentare la dipendenza degli agricoltori dalla chimica e rafforzare i monopoli.

L’agrochimica muove un business il cui valore complessivo è attualmente stimato in 84,5 miliardi di dollari (2019). E se ne attende una crescita straordinaria, fino 130,7 miliardi di euro entro il 2023, grazie alla domanda dei Paesi del Sud del mondo ove la governance è più debole, come si è visto in Brasile sotto Jair Bolsonaro.

Pesticide Atlas 2022

Unione Europea, un quarto delle vendite globali

L’Unione Europea è uno dei principali mercati di pesticidi, con quasi un quarto delle vendite globali di agrotossici. La carenza e opacità dei dati statistici, più volte denunciata, impedisce peraltro di identificare con precisione i territori ove essi sono dispersi.

Pesticide Atlas 2022

Secondo Eurostat, Francia, Italia, Spagna e Germania sono i maggiori mercati nella UE. La diminuzione più significativa dell’uso di pesticidi è stata viceversa osservata in Danimarca, ove i pesticidi sono soggetti a una tassazione ad hoc dal 1972.

Danimarca, agli agricoltori i proventi delle tasse sui pesticidi

In Danimarca, ‘da luglio 2013, la tassa non è collegata al valore nominale [degli agrotossici, ndr], ma alla tossicità della sostanza sulla salute umana, sull’ambiente e sulle acque sotterranee. 

Tutte le entrate generate dall’imposta vengono rimborsate al settore agricolo, e questo meccanismo ha allentato la resistenza tra le organizzazioni di agricoltori’. (1)

Gli agricoltori vengono così incoraggiati a rinunciare alle sostanze tossiche pericolose e utilizzare gli input ammessi in agricoltura biologica. Un ottimo esempio da seguire anche a livello europeo, nel ‘regolamento pesticidi’ ora in discussione.

NIMBY, l’export UE di sostanze vietate

L’Unione Europea è la principale regione esportatrice di agrotossici. I pesticidi ed erbicidi più venefici – vietati in UE poiché cancerogeni e genotossici, neurotossici e/o tossici per la riproduzione, oltreché letali per le api (es. paraquat, dicloropropene, atrazina, neonicotinoidi) vengono esportati in Sud America, Asia e Africa, ove le norme a tutela di salute pubblica, dei lavoratori e dell’ambiente sono spesso blande.

Gli incidenti anche letali e gli ecocidi sono all’ordine del giorno, come denunciato già nel 2017 dal Relatore speciale ONU sul diritto all’alimentazione.

Uno studio pubblicato nel 2020 ha rilevato che il 6,2% dei piccoli agricoltori in Ghana mescola prodotti chimici per l’agricoltura a mani nude e il 25% brucia i contenitori vuoti’.

Secondo calcoli prudenti, gli incidenti da avvelenamento sono circa 255 milioni in Asia, poco più di 100 milioni in Africa e circa 1,6 milioni in Europa’, si legge nel rapporto.

Un freno al doppio standard

La pratica disdicevole del doppio standard resiste. Pochi giorni fa è stata rinviata di un anno, a fine 2023, la revisione del regolamento REACH, come abbiamo visto. Nella riprogrammazione delle attività è misteriosamente scomparso il proposito di proibire l’esportazione nei Paesi extra-Ue delle sostanze chimiche vietate in Europa, richiesta da 60 europarlamentari nel 2021. (2)

Alcuni Stati europei si stanno tuttavia attivando, riferisce Pesticide Atlas 2022:

– in Francia, nel gennaio 2022 è entrata in vigore una legge che vieta la produzione, lo stoccaggio e l’esportazione di pesticidi vietati dall’UE. Queste sostanze non possono più essere utilizzate per la manutenzione di spazi verdi, percorsi o foreste,

– la Svizzera ha vietato l’esportazione di cinque pesticidi particolarmente tossici dal 2021, a cui seguiranno altri principi attivi,

– in Germania, nel settembre 2022 è stato confermato l’annuncio di porre fine legale a tali esportazioni in futuro.

Anche alcuni paesi importatori hanno adottato misure contro il doppio standard sui pesticidi. Tunisia, Messico e Autorità nazionale palestinese hanno imposto un divieto sulle importazioni dei Pesticidi vietati nel Paese esportatore o produttore.

Effetto boomerang

La logica NIMBY (not in my back yard) di spedire lontano da casa i veleni viene peraltro annullata dall’importazione in Europa di merci coltivate proprio nel Sud del mondo. Ove talvolta – come è già stato denunciato da PAN Europe – residuano proprio le sostanze vietate.

I residui di 74 pesticidi vietati nell’UE sono stati trovati negli alimenti testati sul mercato europeo nel 2018. 22 erano stati esportati dall’Europa lo stesso anno’.

Ambiente tossico

Il rapporto Pesticide Atlas 2022 approfondisce inoltre l’impatto degli agrotossici sull’ambiente, sulla biodiversità e quindi sulla nostra salute.

L’inquinamento ambientale da pesticidi riguarda ormai due terzi del pianeta, come è emerso nel recente studio dell’Università di Sydney (Australia). Aria, acqua, suoli, alimenti. Con l’aggravante delle microplastiche, che i pesticidi disperdono nei suoli assieme alle molecole tossiche.

La politica ascolti i cittadini

Il percorso che conduce all’autodistruzione è utile solo ad arricchire i produttori di pesticidi. Ma non è immodificabile. La Commissione europea si è impegnata con la strategia Farm to Fork di maggio 2020 a ridurre l’uso dei pesticidi sintetici del 50% entro il 2030.

La società civile rilancia e continua a invocare interventi per la riduzione graduale e l’eliminazione di questa chimica venefica. Interviene nel dibattito sulla proposta di regolamento che sostituirà la direttiva 2009/128/CE, sull’uso ‘sostenibile’ dei pesticidi, con proposte concrete, come abbiamo visto.

Le richieste della popolazione sono chiare. A ottobre 2022 la Commissione europea ha confermato la validazione di oltre un milione di firme raccolte nell’Iniziativa dei cittadini europei ‘Salviamo le api e gli agricoltori’. Ed è ora perciò tenuta ad adottare misure concrete per indirizzare gli agricoltori verso l’agroecologia, per ridurre dell’80% l’uso dei pesticidi di sintesi entro il 2030.

Marta Strinati e Dario Dongo

Note

(1) Pesticide Atlas 2022. 18.10.22 https://www.arc2020.eu/wp-content/uploads/2022/10/PesticideAtlas2022_Web_20221010-1.pdf 

(2)  Margaux Racaniere. L’UE pourra continuer d’exporter des pesticides toxiques à l’étranger. Euronews. 20.10.22 https://fr.euronews.com/2022/10/20/lue-pourra-continuer-dexporter-des-pesticides-toxiques-a-letranger

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Veterinary Director of the Provincial Health Authority of Agrigento and member of the scientific committee 'Eurocarni', he is the author and co-author of hundreds of scientific and non-scientific articles in national and international journals.