Spreco alimentare, da Doggy Bag a Rimpiattino

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Ridurre lo spreco alimentare al ristorante, è possibile? Gli avanzi dei pasti abbondano nei cassonetti, ma in Italia la pratica del doggy bag – radicata in USA da decenni – stenta ancora a decollare. Ecco allora Rimpiattino, un simpatico contenitore che dovrebbe convincere anche gli avventori più restii a portare a casa i cibi non consumati. 

Si parte coi primi 1000 ristoranti, su iniziativa di Fipe (Federazione italiana dei pubblici esercizi) e Comieco (Consorzio nazionale di recupero e riciclo di carta e cartone).

Rimpiattino in mille ristoranti

I contenitori in cartone (raffigurati in copertina) Rimpiattino sono stati ultimati alla fine del 2018, dichiara Fipe a Great Italian Food Trade. A gennaio 2019 inizia la consegna ai mille ristoranti aderenti al progetto, in 11 città italiane. (1) Una goccia nel mare, considerato che i ristoranti italiani sono circa 125mila. (2) Ma comunque utile, specie se capace di attivare l’effetto emulazione.

Il Doggy Bag della vergogna?

Secondo le interviste realizzate da Fipe, il 69% dei ristoratori dichiara che raramente i clienti chiedono di poter portare via gli avanzi di cibo e di vino, pur potendo contare sui contenitori in alluminio forniti gratuitamente dal locale. Secondo gli osti, i clienti abbandonano cibo ancora buono a causa di imbarazzo (55%), scomodità (19,5%) o indifferenza (18,3%).

Come sempre, interpellare ‘l’altra campana’ aiuta a comprendere meglio i fenomeni. Riguardo alla pratica del Doggy Bag, un’indagine commissionata nel 2015 da Comieco a Last Minute Market sul tema degli sprechi alimentari nella ristorazione ha fornito un quadro diverso. Vero che solo il 10% di chi frequenta ristoranti è solito portare a casa gli avanzi (altri 4 su 10 lo fanno ogni tanto). Ma oltre all’imbarazzo dei clienti emerge la scarsa disponibilità dei ristoratori (lo sono meno del 40%) e nel 15% dei casi la mancanza del contenitore adatto. Più di recente, da Waste Watcher 2017 emerge che la Doggy Bag è giudicata utile contro lo spreco alimentare dall’80% degli italiani. 

Rimpiattino e menù

Una campagna per ridurre gli sprechi al ristorante non è un inedito in Italia. Già ai tempi di Expo 2015, Comieco – assieme a Slow Food e un team di professionisti – si era adoperato con Doggy Bag – Se avanzo mangiatemi. Con buoni risultati in oltre 200 ristoranti tra Milano, Varese, Bergamo e Roma. 

Ora ci riprova Rimpiattino. Un nome ideato dal ristorante romano Duke’s e selezionato al concorso indetto da Fipe e Comieco, perché ‘evocativo della tradizione italiana del ‘rimpiattare’, vale a dire rielaborare gli avanzi del giorno prima‘. 

Buoni propositi per l’anno nuovo nella RistorAzione. Sperando che la categoria continui sulla via del miglioramento e non finisca per ‘giocare a rimpiattino’, questa volta nel senso di sottrarsi alle proprie responsabilità. Impegnandosi a fornire due notizie essenziali sui menù:

– la presenza di allergeni in ogni singolo piatto (informazione doverosa e cruciale per la salute dei consumatori allergici),

– l’origine delle carni.

Note

(1) Aosta, Torino, Ferrara, Ancona, Perugia, Roma, Varese, Vicenza, Bari, Firenze, Palermo,

(2) A dicembre 2017, secondo l’Indagine dell’Ufficio Studi Fipe sulla ristorazione, in Italia erano attivi 177.241 ristoranti. Il dato include anche pasticcerie e gelaterie (11,1% del totale). I due terzi dei ristoranti sono con servizio mentre le formule take away rappresentano il 21% del totale.

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