Multe milionarie alle grandi corporation per pratiche di cartello e problemi di sicurezza sulle importazioni dalla Nuova Zelanda incrinano gli equilibri del mercato del latte per l’infanzia in Cina. Hanno trovato conferma le accuse che avevano spinto le autorità di Pechino ad aprire un’indagine per accordo sui prezzi da parte delle affiliate delle multinazionali straniere leader del mercato.
Per quasi tutte sono scattate pesanti sanzioni per violazione della legge antimonopolio, per un totale di oltre 80 milioni di euro (110 mln in dollari). A dover pagare saranno l’americana Mead Johnson, la Biostime di Hong Kong, la francese Dumex (Danone), l’altra azienda Usa Abbott Laboratories, l’olandese Friesland Campina e la neozelandese Fonterra. La Wyeth della Nestlé e altre controllate da gruppi giapponesi e cinesi non pagheranno multe in seguito alla loro “piena collaborazione” nelle indagini.
Secondo le stime più recenti in Cina il mercato del latte in polvere per l’infanzia vale 11 miliardi di euro. Dopo le multe, i marchi stranieri temono il contraccolpo in termini di immagine. Ancor più vero per la Fonterra, che ha dovuto richiamare dalla Repubblica popolare decine di tonnellate di prodotto, a causa della contaminazione di un batterio e dell’alta presenza di nitriti.
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