Canapa Revolution, il progetto dell’Università di Camerino

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Canapa Revolution

L’Università di Camerino (Unicam) ha avviato Canapa Revolution, un progetto per l’estrazione e la purificazione di CBD dagli scarti di canapa industriale e la creazione di sottoprodotti di valore.

Canapa Revolution, materie prime di valore

L’idea imprenditoriale di Canapa Revolution è utilizzare la canapa industriale come prodotto multifunzionale ed emblema dell’economia circolare. In grado di fornire materie prime per applicazioni alimentari, nutraceutiche e farmaceutiche, oltreché input per agricoltura e zootecnia, bioedilizia, tessuti d bioplastiche.

La canapa è del resto una risorsa straordinaria. Questa pianta resiliente, che cresce senza bisogno di agrotossici, è eccezionale nel sequesteo di CO2 come nella depurazione del suolo. Le sue infiorescenze contengono principi attivi d’interesse per la medicina e la fitoterapia. E i semi, tal quali o spremuti a olio, proteine, Omega 3, fibre e micronutrienti degni della qualifica di superfood.

Una maggiore redditività

Canapa Revolution, il progetto presentato a Rimini il 6.5.22, in occasione di Macfrut 2022, ha l’obiettivo di estrarre e purificare il cannabidiolo (CBD) dalla canapa industriale per migliorare la redditività della coltura.

Il progetto prevede come finalità di isolare il cbd nella sua forma pura e cristallina da infiorescenze e materiali di scarto di canapa industriale fornita da un’azienda partner.

Durante il primo anno di ricerca abbiamo messo a punto, grazie ai macchinari acquisiti con il progetto PSR, i vari step che ci hanno portato a ottenere una discreta quantità di cbd purificato‘, spiega Riccardo Petrelli, responsabile scientifico del progetto coordinato assieme al prof. Filippo Maggi nell’Università di Camerino, Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute.

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