Gli agricoltori e i centri di assistenza agricola (CAA) in Italia continuano a subire ostacoli e problemi nell’accesso ai contributi della politica agricola comune (PAC) con AGEA, l’organismo pagatore nazionale. #VanghePulite.
1. Erogazione contributi PAC, campagna 2024
La gestione dei dossier relativi alla PAC nella campagna 2024 è stata difficile e drammatica, come si è visto, con l’introduzione del nuovo Piano Colturale Grafico (PCG), la Carta Nazionale Dei Suoli (CNDS) e la nuova Domanda Unificata. Al punto che
la scadenza finale per la loro presentazione è stata prorogata addirittura al 24 settembre 2024.
I problemi proseguono, con una intollerabile esposizione finanziaria per alcune aziende agricole i cui dossier sono ancora in lavorazione. Si aggravano così i danni economici relativi all’annata agraria 2023/2024, già disastrosa dal punto di vista produttivo a causa di una siccità mai vista così intensa che ha colpito l’intero Centro-Sud.
2. Erogazione contributi PAC in Italia, i problemi con AGEA
Le disfunzioni nella gestione dei dossier per i contributi PAC in Italia, a tutt’oggi irrisolte da parte di AGEA, vengono descritte da alcuni operatori dei CAA nei termini che seguono, con alcuni esempi.
2.1. Pagamenti rallentati e frazionati
I contributi PAC vengono erogati con gravi ritardi e incomprensibili frazionamenti. Secondo le nostre fonti alcune aziende agricole, per la sola domanda di pagamenti diretti, hanno ricevuto fino a sette diversi bonifici bancari, senza tuttora raggiungere il saldo finale che a loro spetta.
Si riporta l’esempio concreto di una piccola azienda agricola che ha ricevuto un totale di € 3.788,01, così frazionati:
- 801,22 euro il 21.10.24
- 1.716,23 euro il 31.10.24
- 23,78 euro il 18.11.24
- 120,38 euro il 20.11.24
- 927,12 euro il 19.12.24
- 179,79 lo stesso 19.12.24
- 19,49 euro il 6.2.25.
2.2. Riduzioni generalizzate
Gli esiti dei pagamenti relativi a colture proteiche ed eco-schema 4 hanno subito significative riduzioni generalizzate, secondo le nostre fonti.
Tali riduzioni risultano spesso ingiustificate, e vengono infatti smentite nei riepiloghi del monitoraggio satellitare che confermano regolarità e ammissibilità delle richieste.
2.3. Sospensione dei pagamenti diretti
Numerose domande di pagamenti diretti con importi ‘in controllo’, sin da novembre-dicembre, non hanno a tutt’oggi ricevuto riscontro.
Un esempio su tutti, un produttore che a novembre 2024 risultava interamente pagabile per 54.228,04 euro, a inizio marzo 2025 non ha ricevuto un solo euro.
2.4. Pratiche Locali Tradizionali
Molte domande sono state gravemente o del tutto penalizzate a causa delle Pratiche Locali Tradizionali (PLT) generatesi per adeguarsi alla Carta Nazionale Dei Suoli (CNDS).
Superfici da sempre valutate e dichiarate come pascolo arborato al 50% sono state riqualificate in boschi e così escluse dai pagamenti, a causa del divieto di incremento delle PLT nel 2024 rispetto agli anni precedenti.
Le aziende zootecniche estensive delle aree interne e di montagna, proprio quelle che davvero assicurano la tutela di territori fragili e marginali, sono le più colpite.
2.5. Usi Civici
La stragrande maggioranza delle domande su superfici ad Uso Civico – con particelle condivise e quindi pluri-dichiarate – non è stata pagata, sebbene in fase di compilazione del Piano Colturale Grafico (PCG) siano state seguite tutte le procedure stabilite.
2.6 Area Monitoring System (AMS)
Il controllo tramite monitoraggio satellitare (Area Monitoring System, AMS), applicato per la prima volta quest’anno anche al Piano di Sviluppo Rurale (PSR), ha generato una mole immensa di semafori e bandierine rosse.
I centri di assistenza agricola (CAA) si trovano così a dover rilavorare le pratiche, dopo aver convocato le aziende agricole alle quali spetta la decisione se accettare o contestare gli esiti proposti dal sistema. Con ulteriori tempi e costi.
Il monitoraggio satellitare ha mostrato abbagli clamorosi, tra l’altro, nel respingere le domande. Alcuni esempi:
– grandi aree olivetate con impianti regolari pluridecennali o addirittura secolari valutati come boschi, o anche come seminativi
– appezzamenti seminativi uniformi tagliati in due e valutati conformi per una sola parte, seppure identica a quella invece valutata non conforme.
2.7. ‘Avanguardia’ disfunzionale
L’organismo pagatore nazionale AGEA (Agenzia Generale per le Erogazioni in Agricoltura) vanta come ‘avanguardia’, in Italia, la coesistenza di due sistemi di valutazione automatica dei suoli:
– Carta Nazionale Dei Suoli (CNDS), e
– Area Monitoring System (AMS).
I due sistemi nondimeno, secondo le informazioni raccolte, forniscono in molti casi risultati contrastanti. Vengono così rigettate le istanze da Piano Colturale Grafico (PCG), sebbene il sistema AMS approvi le dichiarazioni delle aziende agricole su identici appezzamenti.
2.8. Piano di Coltivazione Grafico (PCG), difetti di aggiornamento
Le pratiche relative ai Piano di Coltivazione Grafico (PCG) 2025 a loro volta incontrano ulteriori problemi. Quand’anche le istanze presentate nel 2024 siano state accettate:
– gli aggiornamenti degli usi del suolo non risultano essere stati implementati nella Carta Nazionale Dei Suoli (CNDS)
– i CAA sono così costretti a reiterare nel 2025 le stesse istanze già accettate nel 2024.
2.9. Esclusione domande PSR per interventi sull’agricoltura biologica
Il 60-80% delle domande PSR relative all’intervento SRA29 (azione SRA29.1, Conversione all’agricoltura biologica; azione SRA29.2, Mantenimento dell’agricoltura biologica) sulle aziende bio risultano allo stato attuale in esclusione totale dal pagamento, a seconda delle regioni, a causa dell’anomalia ‘X7’.
Questa anomalia generalmente emerge su particelle molto piccole, poiché in notifica esse sono presenti solo nella sezione catastale fabbricati, mentre in domanda emergono superfici risibili (anche inferiori a 100 mq) censite nel Piano di Coltivazione Grafico (PCG) 2024 ma non anche in quello precedente, basato appunto sul Catasto.
La beffa risiede nel fatto che l’anomalia ‘X7’ viene generata da incongruenze su singole particelle catastali, dopo che durante la campagna 2024 AGEA avrebbe riferito che il Catasto non aveva più alcun rilievo in quanto tutto si sarebbe dovuto basare sui rilievi grafici e gli usi oggettivi.
2.10. Notifiche bio
La compilazione delle notifiche bio risulta spesso a sua volta ardua, se non impossibile, con grave danno alle aziende che devono presentarne a causa di variazioni nelle superfici condotte.
Questo problema è ancor più pressante poiché frattanto AGEA sta lavorando alla migrazione dell’applicativo, dal sistema alfanumerico a quello grafico. E gli Organismi di Controllo già ne temono le serie complicazioni.
3. Conclusioni provvisorie
L’evoluzione verso le nuove tecnologie grafiche è di per sé utile e apprezzabile, ma l’implementazione contestuale di una serie di strumenti e applicazioni non appositamente testati nella loro complessità incrementale ha generato e sta tutt’ora causando i gravi problemi sopra accennati, con gravi danni per le aziende agricole.
Rimangono da chiarire le responsabilità politiche e amministrative di questo scempio, senza dimenticare i ruoli degli appaltatori dei servizi informatici a cui vengono attribuite parte delle disfunzioni di AGEA e le loro interessenze con il sistema di potere e il cerchio magico di Coldiretti, di cui si è già riferito.
Gli agricoltori italiani, intanto, continuano a subire abominevoli danni. #VanghePulite
Dario Dongo
Dario Dongo, lawyer and journalist, PhD in international food law, founder of WIISE (FARE - GIFT - Food Times) and Égalité.