Neonicotinoidi, l’Europa mette al bando tre insetticidi dannosi per le api
Il 27.4.2018 l’Unione europea ha vietato in via permanente l’uso in campo aperto di tre neonicotinoidi (clothianidin, imidacloprid e thiamethozam), insetticidi tra i più diffusi al mondo responsabili dello spopolamento delle colonie d’api.
I neonicotinoidi – sostanze che devono il loro nome alla loro struttura chimica simile alla nicotina – sono particolarmente usati in agricoltura perché in grado di colpire il sistema nervoso degli insetti conducendo alla loro paralisi e morte. (1)
Le api sono “obiettivi non bersaglio”, fondamentali per l’ambiente e l’economia, ma sistematicamente esposti ai cocktail di sostanze chimiche tossiche. Ad essere gravemente colpiti sono anche bombi, farfalle, coleotteri, insetti acquatici e persino gli uccelli. (2)
La sindrome dello spopolamento degli alveari (‘colony collapse disorder’) colpisce gli insetti impollinatori sempre più gravemente. A causare l’indebolimento e la morte delle api sono proprio le sostanze chimiche usate in agricoltura, l’uso di tecniche non sostenibili, l’aumento delle monocolture e i cambiamenti climatici.
Non solo danni alle api
Il danno ecologico. Le api, impollinando colture e piante selvatiche, garantiscono la biodiversità del pianeta. I neonicotinoidi al contrario lo inquinano, accumulandosi nelle acque, nei suoli e nella vegetazione per molti anni.
Oltre a garantire la produzione di miele, le api sono fondamentali per le piante e le coltivazioni: delle 100 specie di colture che forniscono il 90% dei prodotti alimentari in tutto il mondo, 71 sono impollinate dalle api (3).
A rischio è la produttività delle colture così come la nostra alimentazione: dalle api dipende, infatti, la possibilità di acquistare almeno un terzo degli alimenti che consumiamo abitualmente.
Le misure dell’UE
Per proteggere le api, la Commissione già nel 2013 aveva ristretto in via temporanea l’uso dei tre neonicotinoidi, vietando il loro uso su coltivazioni specifiche. (4)
Il parere dell’EFSA, pubblicato lo scorso febbraio, ha affermato che i rischi per le api derivanti dal loro utilizzo sono elevati, (5) così confermando quanto sostenuto ormai da anni dalla ONG Greenpeace.
Entro la fine dell’anno sarà dunque generalizzato il divieto relativo ai tre insetticidi più diffusi al mondo, che rimarranno utilizzabili esclusivamente in serra. Sarà comunque ancora possibile utilizzare quattro diversi neonicotinoidi già autorizzati dall’UE (acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone).
To bee or not to bee?
Sostanze chimiche parimenti nocive potrebbero sostituire, di fatto, quelle vietate. Oppure potremmo approfittare di questo primo passo per investire sull’ambiente e incentivare pratiche agricole sostenibili?
Giulia Torre
Note
- https://ec.europa.eu/food/plant/pesticides/approval_active_substances/approval_renewal/neonicotinoids_en
- Rischi ambientali degli insetticidi neonicotinoidi, Greenpeace, 2017 https://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2017/agricoltura/RischiNeonicotinoidi.pdf
- https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/bee-health
- Regolamento EU n. 485/2013
- https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/180228
Veterinary surgeon, specializing in the inspection of food of animal origin. Since 1982 he has been a public veterinarian, since 1990 he has taught at the Universities of Turin and Teramo. He is the author of over seventy scientific publications and co-author of various texts on microbiology, radiocontamination of food, surveillance, health and food law, trade in public areas and communication in health emergencies.