MECH, Microbioma Endocannabinoids Center for Health, ha sviluppato un protocollo di analisi per la verifica di qualità dei cristalli di CBD e soluzioni che li contengano (o dichiarino di contenerli). Autenticità, purezza, titolazione.
CBD, la doverosa attenzione
Tra i vari estratti della canapa industriale il CBD, cannabidiolo, è il cannabinoide su cui si è finora concentrata la maggiore attenzione. Nella ricerca – che ha finora condotto a oltre 13.400 pubblicazioni scientifiche – nonché sul mercato internazionale, ove la domanda di tale estratto continua a crescere.
Questa attenzione spiega tra l’altro le pressioni di Big Pharma sulle istituzioni, in Europa come in USA, affinché i cannabinoidi vengano sottoposti al suo esclusivo regime e controllo. (1) Un’ipotesi che a ben vedere ha significato proprio in quanto – al di fuori delle produzioni in pharma grade, – gli operatori non siano in grado di garantire la qualità dei prodotti.
La sempre maggior presenza di CBD a basso prezzo – sui mercati italiano, europeo e internazionale – induce infatti a sospettare sull’autenticità e genuinità dei numerosi estratti. A fronte del concreto rischio di frodi, MECH ha elaborato un protocollo di analisi che potrebbe costituire la base per uno standard internazionale da sottoporre ad accreditamento.
Successivi ring test potranno poi permettere di verificare l’allineamento dei vari laboratori di analisi. Indispensabile ove si consideri che molti laboratori privati hanno attivato il servizio di analisi sui cannabinoidi (in estratti, olii titolati, infiorescenze) senza però riferirsi ad alcuno standard, con evidenti rischi di inaffidabilità.
Il protocollo di analisi
Il protocollo di analisi sviluppato da MECH e Crabion Srl per valutare la genuinità e qualità dei cristalli di CBD e prodotti che li contengano contempla tre verifiche analitiche:
– identificazione della molecola (mediante spettrometro di massa),
– purezza (tramite cromatografia liquida ad alta pressione, HPLC),
– titolazione (con HPLC, High Peformance Liquid Chromatography), a raffronto con uno standard di riferimento certificato a titolo noto.
Gli obiettivi di analisi sono:
– distinguere il CBD autentico, estratto dalla pianta, rispetto a quello sintetico,
– verificare l’esatto contenuto di CBD di certa derivazione organica e caratterizzare l’eventuale componente non cannabinoidea (ancora alla ricerca di un eventuale marker di riconoscibilità).
Indagine di mercato
Una prima indagine di mercato è stata eseguita applicando il protocollo di analisi a 10 campioni di CBD in vendita sul mercato italiano. Uno standard farmaceutico, tre campioni di sicura derivazione organica – verificata da MECH – e sei tra i CBD più diffusi sul mercato (prezzo variabile tra 1.500 e i 3.000 €/kg). (2)
L’applicazione del protocollo di analisi sopra accennato ha condotto ad analisi HPLC con verifica sia del calcolo percentuale dell’area dei picchi del cromatogramma, sia della titolazione sul campione.
Il risultato è stato sorprendente. A parità di area percentuale (sempre attorno al 99% circa), la titolazione del CBD è variata tra il 78 e il 96% – sui tre campioni di sicura origine organica – fino a valori addirittura inferiori al 50% in alcuni degli altri campioni.
La ricerca viene ora indirizzata sull’identificazione delle molecole/sostanze diverse da cannabidiolo presenti nei vari prodotti.
Canapa industriale in Italia
La filiera della canapa industriale in Italia, come si è già visto, rappresenta una grande opportunità per la creazione di valore aggiunto nell’agricoltura e stimolare la conversione al sistema biologico. La Cannabis Sativa L. è infatti una pianta a rapido sviluppo, resiliente per natura, la cui coltivazione non richiede l’impiego di pesticidi né fertilizzanti.
Ogni parte della pianta può venire utilizzata per realizzare cibi con peculiari proprietà nutrizionali – grazie alla ricchezza in proteine, fibre alimentari e acidi grassi Omega 3 – di particolare interesse, tra l’altro, per i consumatori vegetariani e vegani.
In una logica di economia circolare, la canapa viene altresì utilizzata per produrre integratori alimentari farmaci, bioplastiche, materiali per la tessitura e la bioedilizia, biomasse.
Canapa industriale, la ricerca in Italia
MECH è un giovane centro di ricerca che aggrega le esperienze di alcuni dei coltivatori e trasformatori di canapa industriale, i quali hanno contribuito al rilancio di questa filiera in Italia. Con non poche difficoltà legate all’incerta applicazione delle legge italiana 242/16, dedicata appunto alla valorizzazione dell’intero settore. (3)
La squadra multidisciplinare dei ricercatori che partecipano a MECH – nel corso degli anni, anche con il contributo di chi scrive – ha messo a punto disciplinari agronomici, tecniche produttive e buone prassi. Oltre ad avere avviato uno studio di fattibilità sull’applicazione di un sistema di blockchain pubblica basata sul protocollo Bitcoin (Wiise Chain) per garantire autenticità, tracciabilità, sostenibilità e qualità delle produzioni.
Sul fronte della ricerca, MECH è attualmente concentrata su estratti di canapa e tecniche estrattive, nonché sull’analisi delle correlazioni tra il sistema endocannabinoide e il microbioma. In raccordo con altri centri di ricerca, a livello internazionale, e con la confederazione globale di settore (GlobeCann). Nella prospettiva, tra l’altro, di aggregare le risorse necessarie allo sviluppo di studi clinici randomizzati (RCT, Randomized Clinical Trials).
Dario Dongo
Note
(1) La saga europea del CBD, in pillole:
-CBD, puzza di bruciato a Bruxelles, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/canapa-alimentare-e-cosmetica-puzza-di-bruciato-a-bruxelles.
-Canapa nei cosmetici, dietrofront della Commissione europea, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/canapa-nei-cosmetici-la-commissione-fa-marcia-indietro-dopo-la-nostra-denuncia
-CBD, Big Pharma contro tutti, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/cbd-canapa-alimentare-e-cosmesi-big-pharma-contro-tutti
-Canapa e CBD, il grande caos, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/canapa-e-cbd-il-grande-caos
(2) Il CBD venduto da produttori europei ha un prezzo di vendita che varia tra i 4.000 e i 6.000 €/Kg, praticamente il doppio di quello preso in esame nel nostro studio (prezzi pre Covid-19).
Prezzi simili a quelli dei campioni analizzati si trovano solo in ipotesi di acquisto di grandi quantitativi (50kg ca) in USA e Canada. In questi Paesi, come in Svizzera, è consentito l’utilizzo di matrici vegetali ad alta titolazione di cannabinoidi invece vietate in UE. E il favorevole legal environment d’Oltreoceano ha stimolato grandi investimenti in impianti ad alte performance.
Il prodotto di origine sintetica, a sua volta, ha prezzi elevati (10.000-15.000 €/kg). Il prezzo insolitamente basso dei campioni analizzati da MECH potrebbe quindi spiegarsi in ‘peculiarità’ (o frodi) di composizione
(3) Soglie di THC ammesse negli alimenti. V. https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/canapa-negli-alimenti-soglie-di-thc-decreto-ministero-della-salute-4-11-19
Veterinary Director of the Provincial Health Authority of Agrigento and member of the scientific committee 'Eurocarni', he is the author and co-author of hundreds of scientific and non-scientific articles in national and international journals.